- Titolo del
percorso: “Nunk alla ricerca di non so cosa…”
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Argomento: Conoscere e riconoscere i propri stati emotivi
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Contesto / Classi coinvolte: Sezione gialla anni 3
- Durata:
da Gennaio a Maggio 2008
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Collaborazioni: All’interno del progetto Emozioni e dimensione
sociale abbiamo avuto la consulenza dello psicologo Claudio Nocito
che ha seguito con noi le varie fasi del progetto.
- Ambiti
disciplinari – campi di esperienza coinvolti: I discorsi e le
parole, il corpo in movimento, il sé e l’altro, linguaggi creatività espressioni, la
conoscenza del mondo.
- Settore/i
del POF collegato: progetto
Emozioni e dimensione sociale
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Motivazioni: Questo percorso
nasce con l’intento di portare i bambini a conoscere e a riconoscere
le proprie emozioni. Partendo dalla scoperta di un oggetto
misterioso, i bambini avranno modo di sperimentare, attraverso una
serie di attività , i 4 elementi che li porteranno gradualmente
dall’esperienza tattile-sensoriale a quella emotiva.
- Obiettivi:
Sviluppa l’identità a stare bene e a
sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze.
Sviluppa le abilità di controllo e
coordinamento
anche nell’interazione
spaziale relazionale
Usa il linguaggio per interagire e
raccontare.
Interpreta, produce immagini, segni e simboli.
Sviluppa le capacità di soluzione di problemi mediante
l’acquisizione di strumenti
Acquisisce la dimensione temporale degli eventi, cogliendone
l’aspetto irreversibile del tempo e del suo divenire.
Produce messaggi
iconici utilizzando differenti tecniche grafico-pittoriche.
Conquista gradualmente
autonomia e identità
Riconosce e inizia a rispettare modi di essere, esigenze degli altri
esseri viventi.
Intuisce il valore della cooperazione.
- Fasi di
lavoro:
Scoperta oggetto
misterioso
Lettura e rielaborazione verbale e grafica della storia di Nunk
Scoperta, manipolazione, osservazione, rielaborazione, esperienze
grafiche manipolative sensoriali e di trasformazione nei quattro elementi: aria,
acqua, terra, fuoco.
Ascolto ed esecuzione di danze su musiche attinenti ai quattro elementi.
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Riflessioni finali
“GIOCARE
. . . CON IL FUOCO”
ovvero
scoprire dentro di sé ACQUA, ARIA, TERRA E FUOCO
S’i fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i fosse vento, lo tempestarei;
s’i fosse acqua, i’annegherei . . .
Cecco Angiolieri
Gli elementi di cui siamo fatti necessità dell’anima.
Forse la nostra anima parla attraverso la semplicità degli elementi che
esprimono la forza della vita o dai quali la vita ha avuto origine.
Questa esperienza è adatta nell’età in cui non è già troppo strutturato
il concetto di io.
Senza acqua, senza aria, senza fuoco e senza terra non c’è vita.
Così un’anima che non arde, che non annega, che non vola e non sprofonda
è morta.
Per non morire c’è bisogno di scoprire e cercare poi dentro di sé il
mistero del fuoco, dell’acqua, della terra e dell’aria.
Come all’origine dell’universo, le energie che si muovono sono in
espansione, e ancora niente ha una forma definita, così nella prima
infanzia si è più vicini alla capacità di sentire il tutto dentro di sé,
senza definirlo nell’orbita dei concetti.
L’infanzia dell’uomo, come quella dell’universo, dispone di tanta
energia, poca stabilità e grande potenzialità.
Di conseguenza un bambino è più capace di diventare un tutto, non
essendo ancora lui un qualcosa. Diventa infatti tutto quello con cui è
in sintonia: un animale, un oggetto, un’emozione.
Perché per lui sia bello vivere, insieme a favorire esperienze che
contribuiscono alla costruzione della sua unicità, della sua IDENTITA’,
è prezioso incoraggiare il contatto diretto con le forze vitali che lo
fanno sentire un tutt’uno con l’universo.
Da una parte l’UNICITA’ e dall’altra la TOTALITA’.
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