Svegliatevi dal sonno o' briaconi
Che giunta l'è per noi la gran cuccagna
S'ha da mangiar de' polli e de'piccioni
E ber del vin che vien dalla campagna
E la Menica con il cembalo,
la frullana la suonerà (2volte)
Addio Carola - Carola addio
Sarà de' nostri anche Beppin del noce
E detto gli ho che porti l'organino
N'ha compro giusto uno a sette voce
Lo fa cantar che sembra un cardellino
Gli è un tremoto gli è un accidente
tutti i versi li sa far (2volte)
Addio Carola - Carola addio

Avevo anche invitato il sor dottore
Perché anche lui venisse al ritrovato
Ma ha mandato a dir pel servitore
Che gli è nel letto tutto ammalazzato
Gli' è in cucina co' la su serva
ad aiutarla a risciaquar (2volte)
Addio Carola - Carola addio
S'ha da invitare pure il sor Priore
perchè intervenga al nostro ritrovato
ma ci ha mandato a dir dal servitore
che sta nel letto tutto ammalazzato.
Rit. L'è in cucina con la su serva
che l'aiuta a risciaquà (2volte)
Addio Carola - Carola addio

Partivo una mattina co'i' vapore
e una bella bambina gli arrivò.
Vedendomi la fa: Scusi signore!
Perdoni, l'è di' ffiore, sì lo so.
Lei torna a casa lieto, ben lo vedo
ed un favore piccolo gli chiedo.
La porti un bacione a Firenze,
che l'è la mia città, che in cuore ho sempre qui.
La porti un bacione a Firenze,
lavoro sol per rivederla un dì.
Son figlia d'emigrante, per questo son distante,
lavoro perché un giorno a casa tornerò.
La porti un bacione a Firenze:
se la rivedo e' glielo renderò.
Bella bambina! Le ho risposto allora.
Il tuo bacione a'ccasa porterò.
E per tranquillità sin da quest'ora,
in viaggio chiuso a chiave lo terrò.
Ma appena giunto a'ccasa te lo giuro,
il bacio verso i'ccielo andrà sicuro.

Io porto il tuo bacio a Firenze
che l'è la tua città ed anche l'è di me.
Io porto il tuo bacio a Firenze
nè mai, giammai potrò scordarmi te.
Sei figlia d'emigrante, per questo sei distante,
ma stà sicura un giorno a'ccasa tornerai.
Io porto il tuo bacio a Firenze e da Firenze tanti baci avrai.
L'è vera questa storia e se la un fosse
la può passar per vera sol perchè,
so bene e'lucciconi e quanta tosse
gli ha chi distante dalla Patria gli è.
Così ogni fiorentino ch'è lontano,
vedendoti partir ti dirà piano:
La porti un bacione a Firenze
che l'è la mia città, che in cuore ho sempre qui
La porti un bacione a Firenze
lavoro sol per rivederla un dì
La nostra cittadina graziosa e sì carina,
la ci ha tant'anni eppure la un n'invecchia mai.
Io porto bacioni a Firenze di tutti i Fiorentini che incontrai
 

Io son contadinella

Io son contadinella alla campagna bella
se fossi una regina sarei incoronata
ma son contadinella mi tocca a lavorar.
E cinquecento cavalieri con la testa insanguinata
con le spade arrugginite indovina indovina che cos'è.
E sono sono le ciliege, (3 volte)
che maturan nel giardin!
e tira e molla e molla e tira (3 volte)
e tira e molla e lascia andar!

La quadriglia

 

Mezzanotte l'è già parecchio
che è suonata a Palazzo Vecchio
e Firenze la dorme alfine
fra i guanciali delle colline
Tutto tace nel camminare
senti un passo rimbombare
e per poco non chiedi scusa
sotto a ogni finestra chiusa
Dorme il Davide ed il Biancone
il campanile e il cupolone
dormono tutti i celebri sassi
dorme l'autista dentro il taxi
Nella vetture il vetturino
e in piedi dorme anche il ronzino
Tutto dorme gli è come in panna
e l'Arno canta la ninna nanna

Ninna nanna dell'Arno

Però qualcuno nel girare
anche di notte tu po' trovare
i' gruppetto tutt'agitato
che discute sul campionato
La coppietta ritardataria
che l'ha tanto bisogno d'aria
che va in cerca di angoli bui
perchè lo sanno lei e lui
Però in qualche casa un manca
chi la notte la passa bianca
c'è un piccino nella culla
gli è tranquillo un gli occorre nulla
però a dormire un si decide
la mamma ha sonno e lui ride
con codesti l'Arno s'inganna
e invano canta la ninna nanna.