UNA LUCE SULLA LUNA (da
http://www.nenanet.it/favole/storie/luceluna.htm )
Non molto tempo fa, durante una calda
serate di mezza estate, un bimbo se ne stava in silenzio
affacciato dalla finestra della sua cameretta, guardando
ammirato la Luna. Certo, non era la prima volta che la
vedeva, ma quella sera gli sembrava più luminosa più bella,
e immediatamente abbagliato da quella luce surreale gli
venne da porsi questa domanda: "Ma chi è che accende e
spegne la luce sulla Luna?"
"Bella domanda!" rispose all'improvviso una vocina rauca e
somposta fra i cespugli del suo giardino, ed il bimbo
spaventato si sporse ancora dalla finestra per trovare il
padrone di quelle parole, ma non vide nessuno, quindi
continuò: "Luna, quando arriva il giorno e tutti i bimbi si
svegliano tu scompari e spegni la luce, quando invece si fa
buio e tutti i bimbi vanno a dormire tu ti accendi e loro si
addormentano, mentre il tuo bagliore continua fino al
giungere dell'aurora, ma come fai?". "Ti interessa davvero
scoprirlo?" riprese quella vocina, rauca e scomposta, ma il
bimbo sobbalzò, rientrò in camera e si sistemò sotto le
coperte attendendo il bacio della buona notte della mamma.
"Mamma" disse il bimbo, piagniucolando, quando ebbe le calde
braccia della mamma intorno al collo "Ti prego, lasciami
dormire con te stanotte, c'è una voce fuori dalla finestra e
poi lo sai ho paura del buio!" La mamma sorrise e rispose
"Non ti preoccupare, fra poco ti addormenterai, la luna è
già accesa da un pezzo!" E se ne andò, chiudendo la porta
dietro di sè.Il
bimbo chiuse gli occhi, cercando di addormentarsi ma senza
risultato, quando ad un tratto la stessa vocina di prima,
tornò a farsi sentire: "Non avere paura io sono la fatina
Meteorina, e sono qui per dare una risposta alle tue
domande". Un'esile donnina non troppo giovane, avanzò sotto
la luce dalla luna, ed immediatamente la stanza fu investita
da un morbido fascio luminoso, che divampò ovunque, insieme
ad un dolce profumo di pesca e ad un grande senso di
protezione. Fra i capelli argento della fatina brillava una
coroncina di lunette dorate che le illuminavano il viso ed
una lunga veste bianca simile a quella di una sposa le
avvolgeva il corpicino minuto.
Il bimbo non ebbe paura a lasciarsi prendere per mano,
quando la fatina gli afferò delicatamente un braccino, e
sollevandosi da terra, lo condusse, volando fuori dalla
finestra fra le stelle del cielo. Volarono, volarono, fra le
meraviglie del firmamento, fino a giungere sulla Luna!
"Ma è proprio la luna!" esclamò il bimbo quando si trovò
davanti al suo ingresso ed un enorme cancello dorato gli si
aprì davanti agli occhi.
"Si ed io vivo qui, molto tempo fa avevo anche una famiglia,
ma a causa di una terribile epidemia morirono, io
sopravvissi e da allora mi sono sempre sentita sola, qui su
questo enorme pianeta, in mezzo a tutte queste meraviglie,
ma senza nessuno con il quale scambiare due parole" concluse
leggermente rattristita. "Durante quell'epidemia morirono
tutti gli abitanti della luna ed io fui l'unica a salvarmi,
così trovai il modo di riprendermi visto che ho sempre amato
i bambini".
"Ma come, Meteorina?" domandò il piccolo avanzando fra mille
casette piccole e disabitate, ma tutte luminossissime, fra
interi frutteti di pesche, prati, giochi, piantafgioni di
zucchero filato, piscine piene di panna e cioccolato.
"Vedi", riprese la fatina, "io di notte non posso dormire,
sapendo che tanti piccoli hanno paura del buio, così ogni
notte scendo sulla terra per regalare un sogno ad ogni
bambino, questo serve anche a colmare la mia solitudine, poi
giunto il giorno mi accosto alla sponda dei loro lettini, e
soffio sui loro visini polvere di stelle, così si svegliono
per iniziare la giornata e dimenticare il mondo delle fate,
intanto io me ne torno sulla luna e spengo la luce per,
finalmente, riuscire a dormire, sapendo di aver reso ad ogni
bimbo una notte meno oscura" spiegò la fatina, ma il piccolo
era già a giocare con i divertimenti della luna, a fare
lunghe nuotate nel cioccolato, a mangiare grosse quantità di
zucchero filato, e a volare nel cielo senza mai cadere.
Ma venne anche il momento di tornare a casa e Meteorina lo
prese per mano e lo fece volare ancora una volta attraverso
le stelle riportandolo sotto le sue coperte.
"Ti rivedrò Meteorina?" chiese triste il bimbo
accoccolandosi alla sponda del letto. "Ogni notte" rispose
la fatina soffiandogli sul viso polvere di stelle. |