Lo schiaccianoci
Tutti gli anni, la Vigilia di
Natale, in casa di Clara si teneva un magnifico ricevimento e,quella
sera,amici, parenti, giovani, vecchi si riunirono tutti quanti nel
grande salone, dove un grande albero di Natale splendeva di mille luci.
Clara, frastornata, ammirava gli abiti di seta delle eleganti signore
che, con un colpetto al capo, le dicevano quanto fosse cresciuta.
Dappertutto c'era un gran vocio; la bambina si sentiva un po' a disagio
e cercava di nascondersi dietro le pesanti tende di velluto incantandosi
a guardare la coltre di soffice neve posata sui tetti.
Il nascondiglio però durò poco e Clara dovette uscire dalla tenda
richiamata dai suoi genitori. La bimba distinse fra gli invitati un
curvo signore vestito di nero che salutò mamma e papà e che guardò Clara
esclamando "Ah, sì tu sei speciale!" Immediatamente a suo seguito
arrivarono dei servitori che portarono grosse scatole e che posero al
centro del salone. Gli ospiti si avvicinarono incuriositi per vedere
cosa contenessero e, con gran meraviglia videro uscire da essi graziosi
pupazzi, fantocci colorati, c'era persino Arlecchino e Colombina e tanti
soldatini.
L'uomo allora prese in mano una chiave ed ad uno ad uno li caricò per
farli danzare. Clara, insieme ai partecipanti, era stupita e fissava
tutta quella meraviglia che si muoveva a suon di musica. Venne però
distratta da una mano che si posò sulla sua spalla. "Ho un regalo
speciale per te... é per una persona speciale" disse l'uomo vestito di
nero alla bimba,dandole in mano un brutto pupazzo di legno con la bocca
piena di grossi denti in fuori. Ma a Clara piacque tantissimo e fece
capire all'uomo che lo trovava alquanto buffo e divertente. "Sono
contento che ti piaccia, ma guardalo bene, esso ha una dote
particolare."
Subito l'uomo prese in mano una noce la infilò nella bocca del pupazzo
ed i grossi denti la spaccarono in due pezzi. Fu proprio in quel momento
che, Franz, fratello minore di Clara, si ingelosì a tal punto da
strappare dalle mani della sorella lo Schiaccianoci, gettandolo per
terra e calpestandolo. La bambina si mise a piangere e raccogliendolo
cercò di mettergli qualche piccola benda portandolo al riparo dietro la
tenda dove rimase con lui. Si era intanto fatto molto tardi, e gli
ospiti cominciavano ad andarsene. I genitori di Clara notarono la
bambina che si era addormentata ed il papà la prese in braccio per
portarla a letto, ma non si accorse che lo Schiaccianoci cadde dalle
mani della piccola e finì sul pavimento.
Nel mezzo della notte,la bambina si svegliò di soprassalto cercando il
suo pupazzo che non trovò da nessuna parte. Decisa, si infilò le
pantofole e piano piano scese per recarsi in salone dove lo aveva
lasciato. Quando aprì la porta, una folata di vento fece aprire la
finestra e la corrente d'aria riaccese il fuoco del camino.
Improvvisamente la sala si riempì di ombre paurose e, Clara impaurita
corse a prendere il suo Schiaccianoci e lo tenne stretto a sé. Di colpo
un rumore graffiante pervase e la stanza si ingigantì a vista d'occhio;
persino l'albero di Natale sembrava una foresta invasa da tantissimi
topi appesi ad esso che mordicchiavano gli omini di marzapane. Peggio
ancora c'era un topo a capo di tutti che era di proporzioni gigantesche
e che portava in testa una corona. Clara tremava dalla paura temendo di
essere vista, sebbene si fosse nascosta in un angolo buio.
All'improvviso dalle scatole uscirono i soldatini di piombo che si
dirigevano verso i topi per combatterli ed il loro comandante...era
proprio lui: il suo amato Schiaccianoci. Clara, atterrita osservava la
strana lotta fra i soldatini ed i topi; ad un certo punto le sembrò che
il Topo enorme stesse ferendo con la sua spada lo Schiaccianoci; a quel
punto si tolse una pantofola e gliela scagliò facendogli perdere
l'equilibrio, solo così il suo adorato pupazzo poté colpire la testa del
re dei Topi.
Clara notò che dello Schiaccianoci si era persa ogni traccia, mentre un
bellissimo principe in carne ed ossa le si avvicinava. "Grazie a te è
stato spezzato un incantesimo malefico che per anni mi aveva colpito"
disse il giovane alla bambina abbracciandola. "Sono io, lo Schiaccianoci
che solo tu col tuo amore hai potuto finalmente sciogliere questo
sortilegio" esclamò il principe sorridendo a Clara. La bambina era
stupita e incantata; non sapeva se stesse sognando o cosa fosse
successo, ma stringeva a sé il giovane con tutte le forze che aveva.
"Pensa, un tempo vivevo in un regno chiamato il regno dei Dolci, finché
un giorno fui vittima di questo incantesimo e diventai il brutto e buffo
pupazzo Schiaccianoci; solo tu mi hai amato nonostante il mio goffo
aspetto e, per questo voglio che tu ora esprima un desiderio." disse il
bel principe alla bimba.
Clara espresse subito il desiderio di volare in mezzo alla neve e
immediatamente si trovò leggera come una piuma per mano al Principe a
volare sulla città innevata. "Non aver paura, ti condurrò nel mio Regno"
disse il giovane. I due attraversarono foreste, montagne, città, mari,
fino a raggiungere un bellissimo castello completamente fatto di
zucchero. Il principe fece conoscere a Clara la Fata dello Zucchero,
padrona della terra dei Dolci, raccontandole che, la piccola lo aveva
liberato dal tremendo incantesimo. Tutto ad un tratto tutti i dolci, le
caramelle, i biscotti di marzapane si misero a ballare intorno a Clara e
formarono un grandissimo cerchio intorno al principe. Però questa
festosa atmosfera non durò a lungo; infatti i balli , i suoni ed i dolci
sparirono e tutto tornò tranquillo. Clara aprì gli occhi... era la
mattina di Natale.
Il suo primo pensiero fu per lo Schiaccianoci, che per fortuna, era
ancora lì, accanto a lei, e non era il bellissimo principe, ma bensì il
brutto pupazzo dai denti grossi. La bimba lo strinse forte a sé pensando
di aver sognato e, in silenzio per non svegliare nessuno, si avviò nella
sua cameretta.
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