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Argomento: attività
di educazione interculturale
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coinvolte: due sezioni di scuola dell'infanzia, una del
plesso di Troghi e una di quello di San Vito
- Durata:
tutto l'anno scolastico
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Collaborazioni: una mediatrice culturale per il plesso di
San Vito e la mamma di un bambino per il plesso di Troghi
- Campi di
esperienza coinvolti: Il sé e l’altro, Corpo, movimento e
salute, Fruizione e produzione di messaggi, Area linguistica,
Area espressiva, Esplorare, conoscere e progettare, Area
matematica, Area scientifica
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Settore/i del POF collegato:
Intercultura
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Motivazione:
L’esperienza dell’incontro con l’altro è diventata oggi quanto
mai reale e quotidiana per la presenza di bambini “venuti da
lontano”. Attraverso l’inserimento di coloro che provengono da
diverse parti del mondo, entrano nella scuola le differenze
culturali: altre religioni e credenze, modalità differenti di
alimentarsi e di parlare, di esprimere l’intimità e le emozioni,
di vivere la festa e di stabilire rapporti tra le generazioni.
E così, l’incontro con l’altro, da apertura teorica che tenta di
disegnare un futuro possibile, diventa oggi, in numerose scuole
e situazioni, esperienza del presente e del quotidiano.
La presenza di bambini venuti da lontano e la gestione educativa
delle differenze devono essere inserite all’interno di una più
generale attenzione alla conoscenza, accettazione e
valorizzazione delle diversità. La questione della diversità non
dovrebbe infatti porsi solo nel momento in cui si incontra
qualcuno di eccezionalmente diverso: la diversità, nelle sue
varie forme, è esperienza del quotidiano, ingrediente
fondamentale della vita sociale.
E’ utile che noi insegnanti ci soffermiamo accuratamente sugli
elementi di somiglianza che accomunano le esigenze proprie di
ogni essere umano e sugli elementi di differenza riscontrabili
nelle diverse risposte culturali, in modo da renderli
comprensibili anche ai bambini.
L’itinerario educativo va inteso e realizzato come un percorso non forzato che, partendo dalla semplice scoperta
dell’esistenza dell’altro e dall’adattamento alla sua presenza,
giunge al riconoscimento rispettoso dei suoi modi di essere e
delle sue esigenze, fino all’acquisizione di una effettiva
capacità di collaborazione regolata da norme condivise.
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Obiettivi:
Generali, legati all'educazione interculturale:
Maturare l’identità personale
Sviluppare un’immagine positiva di sé
Conoscere e valorizzare le diverse culture
Riconoscere, accogliere e integrare le differenze presenti nel
gruppo dei compagni
Specifici, relativi ai campi di esperienza:
Il sé e l’altro:
- Sviluppare il senso dell’accoglienza e dell’appartenenza
- Riconoscere e valorizzare le diversità
- Cogliere analogie e differenze di stili di vita
Corpo, movimento e salute:
- Utilizzare il corpo come tramite relazionale
- Vivere un’esperienza motoria in coordinazione con un
compagno/a
Fruizione e produzione di messaggi
Area linguistica:
- Utilizzare il linguaggio verbale per esprimere emozioni e
sentimenti
- Acquisire capacità di ascolto e di produzione dei messaggi
Area espressiva:
- Affinare il senso estetico e cromatico
- Sviluppare capacità di ascolto e senso ritmico
Esplorare, conoscere e progettare
Area matematica:
- Saper rispettare il proprio turno
Area scientifica:
- Ricostruire, discutere e fissare, mediante l’analisi, il reale
- Sviluppare la capacità di progettare e inventare
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Metodologia:
Il tema della multiculturalità è stato introdotto focalizzando
l’attenzione su ciò che i bambini possono sperimentare
direttamente, come il colore della pelle, l’abbigliamento, la
lingua, i nomi, i giochi, i cibi, le danze, le storie..
Acquisire la consapevolezza dell’esistenza di stili di vita
diversi dal proprio e la capacità di identificare in essi
analogie e differenze con le proprie abitudini, sono i primi
obiettivi da raggiungere, al fine di riconoscere il valore e la
dignità di ogni essere umano.
- Fasi di
lavoro
Scuola di San Vito:
L'arrivo di un bambino cubano è stato il pretesto per
conversare sui due paesi, sulla collocazione geografica, sulle
differenze linguistiche e avviare una serie di attività
espressive, ludiche e linguistiche.
L'attività è proseguita attraverso una storia, immedesimandosi
nella quale i bambini immaginavano di viaggiare in vari paesi,
popoli e culture, dei quali venivano presentate le
caratteristiche attraverso la narrazione, il gioco, la musica e
il movimento.
Scuola di Troghi:
Il lavoro è stato avviato attraverso la storia "Gli alberi
amici", che ha portato i bambini a riflettere sulla ricchezza
della diversità. Si è poi sviluppato attraverso attività varie,
che venivano lanciate e realizzate nell'angolo interculturale,
che hanno introdotto i bambini ai temi del riconoscimento della
diversità, del valore della persona, dell'amicizia, della
famiglia. Il percorso è stato realizzato attraverso
conversazioni, attività grafiche e di manipolazione, giochi,
attività in palestra, e si è arricchito dell'incontro con una
mamma araba, attraverso il quale i bambini hanno avuto la
possibilità di incontrare e confrontare alcuni elementi di
un'altra cultura.
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