L'aratura

La terra è dura e da arare bene; si pensa che sia bello coinvolgere nell’esperienza le famiglie e i  nonni con la loro antica e forte sapienza. Viene spedita loro una lettera con un invito speciale.

Arrivano in molti, la terra viene dissodata, arata e concimata: adesso è pronta per la semina.

Il racconto dei ragazzi

Sabato 2 Dicembre 2006 alle ore dieci ci siamo trovati nel piazzale della scuola insieme a genitori, zii, nonni e maestre per preparare il terreno dove avremmo seminato il nostro grano.

Tutti eravamo muniti di vanghe, pale, zappe e di una motozappa, ma soprattutto di buona volontà e di tanto entusiasmo.

Il tempo era molto nebbioso e faceva un po’ freddo, ma abbiamo cominciato a lavorare e ci siamo riscaldati.

l'arrivo

Per prima cosa sono stati piantati quattro pali per delimitare il pezzo di terra da lavorare, un’area di circa 50 metri quadrati. Per ammorbidire il terreno un nonno ha usato la motozappa, poi tutti quanti abbiamo vangato e con la zappa abbiamo rotto le zolle di terra vangata.

la preparazione del terreno

la vangatura

la vangatura

 

la vangatura

Dopo ci siamo messi a togliere le erbacce infestanti, come l’erba gramigna, e un nonno è passato nuovamente con la motozappa per frantumare le zolle e rendere più fine la terra.

togliamo le erbacce

la fresatura

la concimazione

Poi è stato concimato il terreno con dello sterco di cavallo.

Alla fine del lavoro abbiamo conficcato nel terreno dei bastoni a distanza di circa un metro l’uno dall’altro e ci abbiamo passato intorno il nastro bianco e rosso per delimitare la zona.

Eravamo felici di aver lavorato la terra anche se eravamo coperti di fango, con le vesciche alle mani e stanchi.

E’ stata una bella esperienza per noi, abbiamo imparato quanto è faticoso e duro fare il lavoro del contadino e che non è così facile ottenere una spiga di grano!

Ringraziamo tutti i partecipanti che ci hanno aiutato e resi felici anche se faticando molto.

il nostro campo

indietro