CONCORSO "CHI SCRIVE CHI LEGGE"
la parola  ai nonni

III SEZIONE
scuola di Rignano

 

I NONNI RACCONTANO E COSTRUISCONO
CON NOI I LORO GIOCHI

Nella sezione dei 4 anni i nonni hanno raccontato con cosa giocavano da bambini
e hanno ricostruito qualche giocattolo di un tempo.

 

nonno Nilo mostra il gioco delle "cappe"

NONNO NILO RACCONTA

Oggi è venuto a trovarci nonno NILO, nonno di Aurora, e ci ha raccontato dei giochi che faceva da piccolo.
"
Noi si giocava sempre per la strada e uno dei giochi che si faceva di più era a “CAPPE”.

Le CAPPE erano delle palline di terracotta, ce ne volevano almeno tre per giocare, poi c’era il BOCCO , una pallina un po’ più grossa che serviva per tirarla alle tre palline messe a piramide.
Se il Bocco le toccava si vinceva e si mettevano in tasca le palline, che si compravano da una donnina che si chiamava Luzzettina. Si giocava anche a MURIELLE, che erano dei sassi piani e lisci, si
tiravano e si faceva  a gara a chi li faceva arrivare più vicini al muro.

Si giocava anche a CHIAPPINO: si faceva una torre con le monetine, da 5 Lire, che avevano un disegno sopra e sotto, le si buttavano giù con un sasso, e si mettevano in tasca quelle che cascavano con sopra il disegno che si era deciso.

Nonno Nilo  ci ha insegnato a giocare a cappe  ed a costruirle, così potremo farcele e giocare anche noi.!!

nonno Nilo mostra il gioco delle "cappe"

NONNA LICIA  RACCONTA 

Ecco la nonna di Lorenzo B. che ci racconta:
"Io andavo all’ asilo dalle suore, si cominciava a  due anni e mezzo. Nell’ unica stanza della scuola c’erano tutti i banchi in fila e i tavolini messi a ferro di cavallo per quando si mangiava.


Di giochi ce ne erano pochini si facevano tanti girotondi. A casa si giocava quasi sempre fuori, i maschi facevano i trattori con i rocchetti di legno e noi bambine si giocava con la terra e con le bamboline di cencio.

Nonna Licia costruisce una bambolina

Nonna Licia costruisce una bambolina

Le bambole si facevano da noi, si facevano in tre o quattro,così ognuno faceva quello che gli riusciva fare meglio, io per esempio ero brava a cucire perché i miei genitori mi avevano mandato ad imparare.

Quando si facevano le bambole si andava fuori a farle, poi ognuno le vestiva come voleva... ma soprattutto con cosa ci si aveva."


La nonna Licia ha costruito con noi una bellissima bambola alla quale noi abbiamo anche dipinto occhi , naso e bocca.

Che bella la nostra bambolina
!

Nonna Licia costruisce una bambolina

NONNO ANSELMO E NONNA PIERA RACCONTANO…

Oggi sono con noi i nonni di Giulia che raccontano:
"Noi all’ asilo non ci siamo stati ma la nonna Piera, che era la quinta figlia, è stata in collegio dalla prima elementare dalle Suore della Carità in San Niccolò. Io invece ho fatto le scuole a Leccio e andavo di pomeriggio perché c’erano solo quattro classi e noi eravamo tanti.

i nonni incontrano i bambini

A scuola si giocava a mosca cieca,a bandierina,si saltava la corda e prima di imparare a scrivere si durava mesi e mesi di fare paletti (candele) e tondini (ciliegie). Quando s’era a casa si andava a rubare la frutta, si legava la coda alle lucertole e si giocava a pallone in piazza, una volta si ruppe anche il vetro del calzolaio e ci toccò mettere cinque lire a testa per ricomprare il pallone.

Quando si stava in campagna il pallone si faceva da noi con i giornali, i cenci e poi si legava con
uno spago o un filo grosso che si trovava."

nonno Anselmo fa un pallone di cencio

NONNA FRANCA E NONNO MAURIZIO RACCONTANO

I nonni di Margherita ci raccontano:
"Noi siamo andati tutti e due all’asilo, la nonna Franca dalle suore a “Caselli” e io da quelle di via Piave a Rignano.
A scuola si giocava tanto con pezzi di legno, le bambole di cencio e si facevano tanti girotondi e  nascondini.

i nonni incontrano i bambini

nonno Maurizio fa il tira-elastici

Quando si era a casa io giocava con la carrettella di legno perché c’ avevo il babbo che faceva il falegname.

Si giocava anche con le pistole che si facevano noi con i pezzi di legno e si facevano le fionde e i tira-elastici.

Si facevano con un pezzettino di legno,ci si metteva l’elastico e si giocava a chi lo lanciava più lontano."

nonno Maurizio fa il tira-elastici

NONNO GIULIANO E NONNA CAROL RACCONTANO

I nonni di Lorenzo M. sono venuti a raccontarci:

"Io sono andato all’asilo, alle elementari e alle medie dagli Scolopi ad Empoli, poi ho cominciato a fare l’Istituto Tecnico a Firenze ma ci andavo con i vagoni merci, c’era tanto puzzo ed era una faticaccia, così smisi.

Io invece sono nata in Inghilterra, ho fatto il prescuola a quattro anni e lì si faceva tanta musica, si usavano tutti gli strumenti, a partire dal triangolo fino al tamburo.
Ci insegnavano a leggere la musica e i suoi simboli e a seguire i ritmi musicali. Erano gli
anni ’40 e veniva anche il policeman che ci faceva educazione stradale con le biciclette ed i percorsi.

nonno Giuliano fa la cerbottana

Quando eravamo piccoli si giocava tanto a calcio,con le bambole di cencio, con i cerchioni delle bici, con la trottola e a nascondino.

In  Inghilterra erano  molto popolari le biglie, si tenevano in un sacchettino.

 

Noi maschi si giocava anche a fare i capannini  con le frasche e poi ci nascondevamo dentro.

Si faceva  la guerra con le cerbottane.

Si prendevano le canne, si tagliavano da nodo a nodo, poi si facevano delle palline di carta o dei “pirulini”, si mettevano dentro la canna e si sparavano soffiando forte forte."

nonno Giuliano fa la cerbottana

NONNA ROSANNA RACCONTA

nonna Rosanna fa il "cavallo"

Oggi è venuta a trovarci la nonna di Marco:
"Io sono stata all’asilo dalle suore, però pochino perché poi è venuta la guerra e sono ritornata a scuola alle elementari. Io ho fatto la scuola in un periodo brutto, la prima e la seconda classe erano al secondo piano e, siccome le scale erano cascate, per salire avevano fatto un ballatoio con delle assi, poi la scuola è cascata e la terza e la quarta classe le ho fatte in una segheria dismessa.

A casa si giocava molto per la strada, a campana,a nascondino,si giocava tutti insieme maschi e femmine. in casa avevo il nonno che era contadino e quando seminava il “FORMENTONE” (granoturco, si facevano le bamboline con le pannocchie.
Non ci si aveva nemmeno la bicicletta allora noi si prendeva una canna lunga, ci si metteva in vetta un’altra canna, si legava, ci si metteva a cavallo e si correva.
Vicino a casa nostra c’era una fornace e quando non ci vedevano si prendeva un po’ di MOTA (terra che serviva per i mattoni ) e ci si facevano i coccini per giocare a bambole.

Si prendevano anche le vecchie vesti dei fiaschi e ci si facevano le borsine per giocare a mamme.
Le bambine più grandi ci disegnavano le bamboline di carta e noi si vestivano. Io ero una bambina fortunata perché avevo anche le bambole di cencio con la testa di porcellana."

i coccini di mota

 

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