Credendo nel valore di una sinergia dinamica tra
insegnanti e bambini, ancorata ai loro sottesi e mutevoli bisogni, la
nostra metodologia è quella di modificare o ampliare la routine
considerando e osservando le esigenze del momento.
E’ per questo motivo che alla fine dell’anno precedente avevamo
costruito con i bambini il gioco del cartellone del “contare” per il
quale, diventato il gioco nella routine delle presenze, i bambini manifestavano,
insieme al vivace interesse, la loro necessità di rispetto dell’ordine
e della metodicità.
Per far scattare nei bambini l’interesse e la curiosità su una
determinata cosa è opportuno a volte creare spunti coinvolgenti o sconvolgenti. E' stato pensato di
sottrarre perciò l’oggetto comune e “caro”a tutti: il cartellone
del contare.
In un primo momento la sparizione del cartellone ha causato tra i
bambini scompiglio e sconcerto, subito dopo ha però stimolato la
formulazione delle ipotesi; i bambini hanno pensato all’enigma
dell’evento e facendo ricorso alla fantasia hanno dato le loro
spiegazioni :
CONVERSAZIONE
Matteo
L.: ”Sarà
venuto qualcuno e l’ha preso!
Lisa: "Sì, è venuta la gazza
ladra e l’ha portato via, lei prende tutte le cose, me l’ha detto il
babbo…e l’ha portato a casa sua!"
Andrea P:”Lo dico che è venuto lo gnomo “curiosino” e ha fatto uno
scherzo!
O “l’omino nero!” (dalla storia)"
Andrea M: “Forse poi ce lo
riporta!”
Ins. E se lo ha preso la gazza ladra ce lo riporterà?
No…rispondono alcuni
pensierosi…
Ins: Che cos’è la gazza ladra?
Lisa: "E'
un uccello che prende
tutto!tutto quello che gli piace forse il cartellone gli è piaciuto e
se l’è portato via!
Allora è stata lei…è cattiva!"
Da quello che i bambini dicono nasce una prima bozza di una storia:
Chi:
La “gazza ladra “
Cosa
succede:
“Ha preso il cartellone!!!” (Matteo)
“Con la magia… l’ha fatto diventare piccino piccino e l’ ha
portato a casa ! (Mirko)
“L’ha preso con il becco!” (Andrea M.)
“Con le zampine!” (Mirko)
“Con le ali!” (Lisa)
“L’ha tagliato con le forbici !”(Lisa)
“L’ha beccato per mangiarselo è venuto un pancione…poi nella coda!”( Anastasia)
“Prima l’ha beccato e poi l’ha mangiato con i denti e è andato
nella gola!” (Andrea M)
Primo finale:
C’è un
cacciatore, come il lupo: gli spara, l’ammazza e poi viene fuori!
Insegnante :
Siete proprio contenti che il
cacciatore ammazzi la gazza ladra?
"Nooo" (Lapi)
Secondo
finale: Noi la perdoniamo e la facciamo diventare amica (Galeotti)
Mirko:
- Gli si fa un regalo
Lisa: - Un libro
Simone: - Il gioco del dottore
In tanti : - Così diventa buona!
Storia inventata
In un secondo momento la storia viene assestata nelle sue parti
mancanti
“La gazza ladra un
po’birbona e un po’ buona”
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C’era
una volta una gazza ladra di colore blu con il becco bianco e le zampe
piccine, era piccola.
Viveva
sull’albero lontano lontano in un bosco.
Un giorno si
svegliò e volò in cielo |
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Poi
era venuta vicino alla scuola e voleva entrare.
C’era una finestra
aperta e entrò.
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Vide il
cartellone e lo voleva mangiare ma era troppo grande.
Allora fece una
magia e lo fece diventare piccino piccino...
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...e se lo portò a casa.
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Lo beccò
facendolo diventare
a pezzettini e se lo mangiò.
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I bambini la
perdonarono,
pensarono a
come fare per farla diventare buona
e dissero di
farle un bel regalo.
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La gazza
ladra sentì e diventò
buona e amica dei bambini.
Per farsi perdonare
fece una bella sorpresa: portò ai bambini un piccolo alberello di
olivo.
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La storia è stata successivamente suddivisa in
sequenze tante quanti i giorni della settimana.
Le sequenze sono state disegnate e distinte da
colori diversi, diventando una componente del pannello.
Ogni bambino ha
elaborato un piccolo libretto personale. |
La rievocazione e le considerazioni della nascita
degli uccellini avvenuta l’anno scorso nelle
casette sugli alberi nel nostro giardino ha fatto riflettere sul tempo
passato e le varie fasi della vita degli uccellini.
Diverse sono state le attività su questi
animaletti dalla ricerca al collage, dalla discriminazione delle
differenze alle somiglianze, ai giochi psicomotori, alla
pittura.
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Nei bambini era così nato l’interesse per gli
“uccellini”, qualcuno ha raccontato brevi episodi legati a
esperienze personali.
Tutti concordi hanno scelto
il loro simbolo, tra le rappresentazioni dei tanti tipi conosciuti. |
La riproduzione degli elementi dell’habitat degli
uccellini del nostro giardino è terminata con la disposizione degli
alberi differenti nella forma e nel colore fantastico delle foglie
associato a quello delle casette (contenitori dei simboli).
Essi, disposti
uno accanto all’altro, rappresentano i soggetti dei giorni della
settimana.
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