Abbiamo fatto
un’uscita per visitare un bosco vicino alla scuola e per osservare
vari tipi di alberi e le peculiarità della stagione autunnale:
i colori, gli odori e per raccogliere tanti tipi di foglie.
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In silenzio
abbiamo ascoltato i suoni e i rumori del bosco, visto tane di
animali e querce enormi. Una di quelle sarà forse Babbo
Quercia? Le altre querce saranno parenti di Quercino e Quercetta?
Purtroppo abbiamo trovato una discarica abusiva: che brutto, hanno
sporcato il bosco!
Abbiamo visto un cartello con scritto: “DIVIETO DI CACCIA”, però per terra c’erano tante cartucce sparate dai
cacciatori! |
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DISEGNIAMO
QUESTA BELLA MATTINATA NEL BOSCO |
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Siamo andati a raccogliere
tante foglie nel bosco.
Ho visto tante querce. |
Siamo andati in gita nel
bosco con il pulmino e ho visto tanti alberi. |
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COSA SERVE PER
FARE UN BOSCO?
Dopo aver
effettuato la gita ogni bambino ha illustrato un elemento che
occorre per creare un bosco.
Con tutti questi disegni sono stati
formati 4 grandi gruppi: ALBERI, ANIMALI, TERRA E FIORI, CESPUGLI.
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La
realizzazione di questo cartellone ha fatto nascere una
conversazione fra i bambini e le insegnanti: i bambini hanno dato la
definizione di bosco dicendo che è un posto grande, pieno di alberi,
dove ci si può andare tutti, è un ambiente.
I bambini si sono resi
conto che il bosco è un ambiente diverso rispetto a quello della
montagna o del mare, perché ha una flora e una fauna diversa, che ha
delle caratteristiche proprie.
Inoltre i bambini hanno notato delle
differenze fra tutti gli animali del bosco per quanto riguarda la
modalità del movimento: c’è chi striscia, chi corre, chi vola e sul
numero diverso di zampe o sul fatto di non averle affatto come nel
caso del serpentello che striscia.
Altre differenze sono state
individuate fra gli alberi, quelli caducifoglie e quelli
sempreverdi. |
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FRA REALTÀ E
FANTASIA. DIVENTIAMO ESPLORATORI
La
maestra invita i bambini a fare il gioco degli esploratori dopo aver
analizzato le foglie di quercia portate a scuola dai bambini e visto
tante querce, durante la gita. Questo gioco consiste nel verificare,
se veramente, nel nostro giardino, ci sono Quercino e Quercetta,
quindi due querce.
Trascrizione della conversazione registrata,
effettuata nel nostro giardino:
INSEGNANTE: Prendete le foglie cadute sul prato e confrontatele con
le foglie di quercia che avete in mano, che avete preso nel bosco.
BAMBINI: Sono di Quercino e di Quercetta!
Osservando attentamente le foglie, facciamo una scoperta importante:
ANTHEA: Maestra queste non sono foglie di quercia, hanno la punta!
Quelle di quercia hanno le onde!
BAMBINI: Non sono foglie di quercia?
VIOLA: Vedi qui, non è tonda, vedi sono un po’ a punta! Andiamo a
vedere Quercino... anche lui ce l’ha a punta!
I bambini discutono tra loro.
INSEGNANTE: Allora sono foglie di quercia o no?
MOLTI BAMBINI RISPONDONO: Nooo! ALTRI BAMBINI: Sìì!
Anthea convince anche chi è indeciso, dicendo: “... poi non profuma
di ghiande (annusa il tronco) profuma di... non so... di mela... allora
è l’albero di mela! |
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Leggiamo i due diversi finali della storia
Il FINALE
ideato da Tommaso, Viola, Margot,
Francesco, Greta P. e Matteo. L’insegnante ha chiesto cosa sia
successo a Quercino e Quercetta: se nel giardino non ci sono le due
querce, chi sono questi alberi?
Tommaso: I taglialegna prendono dal bosco Quercino e Quercetta per
portarli a scuola nostra, ma sbagliano strada, lì invece di girare,
girano a destra!
Viola: Sìì, per portarli a Troghi, hanno sbagliato strada e li hanno
portati in un altro giardino.
Margot: Noi ci siamo accorti che non sono loro, perché hanno le
foglie diverse da quelle foglie che ha portato Matteo da una quercia
che ha la sua nonna nel vialetto”.
Francesco: Gli alberi dell’altro giardino sono qui e c’è stato uno
scambio!
Greta P.: È stata colpa dei taglialegna, ci hanno portato alberi
sbagliati.
Insegnante: “Quindi, secondo voi, Q. e Q. si trovano ora piantati
nel giardino di un’altra scuola?
Tutti: Sììì!!
Insegnante: Perché i taglialegna quando hanno piantato Q. e Q.
nell’altra scuola non si sono accorti di aver sbagliato, dato che a
Troghi dovevano piantare due querce?
Matteo: Perché non erano bravi come noi che si conosce le foglie e
hanno sbagliato perché queste sono: una a forma di rastrello,
castello o scopa e l’altra (quella di quercia) con il contorno a
forma di onda del mare.
Margot: Non possono essere pini perché hanno le foglie a punta o ad
ago, come l’abete perché punge. |
HO DISEGNATO UN’ALTRA SCUOLA
DOVE I TAGLIALEGNA HANNO PORTATO Q. E Q.
I BOSCAIOLI ERANO SBADATI E NON BRAVI COME NOI CHE
CONOSCIAMO GLI ALBERI E LA FORMA DELLE FOGLIE.
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È
ARRIVATA LA STREGA E AVEVA TRASFORMATO QUERCINO E QUERCETTA
IN ALTRI ALBERI…POI LI TRASFORMERÀ COME PRIMA”.
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II FINALE ideato da Anthea, Leonardo, Emilia,
Emma, Andrea e Olivia. I bambini stanno pensando alla scoperta fatta
in giardino e cercano di capire il perché:
Leonardo: Forse prima erano querce ... poi è stato Mago Rifò.
Anthea: Oppure la Strega di Halloween, per farci felici... ma lei non
lo sapeva che ci piaceva di più Quercino e Quercetta!
Insegnante: Pensiamo al finale della storia... Quercino e Quercetta
sono stati piantati nel nostro giardino... poi cosa è successo?
Andrea: Forse è stata la pioggia a farli seccare; li ha seccati, son
caduti in terra e sono diventati tutti marroni!
Leonardo: Ma non sono uguali, sono diversi!
Olivia: Forse Mago Rifò è venuto di notte!
Leonardo: ...per farci uno scherzo!
Anthea: Io so solo che d’autunno le foglie diventano tutte a punta!
Insegnante: ..tutte uguali, di tutti gli alberi?
Anthea: Sì, io dico così!
Emilia: È stata colpa della nebbia o della pioggia o del freddo!
Emma: Il mago li ha fatti diventare diversi in altri alberi!
Insegnante: Il Babbo Quercia cosa dirà?
Tutti: Non li riconosce più! L’uccellino tornerà, vede che non sono
Quercino e Quercetta, lo va a dire al babbo che i suoi figlioli sono
diventati altri e secchi!
Andrea: Il Babbo Quercia o la mamma dicono: oh mamma! Guarda, come
si sono seccati!.. Saranno tristi!
Insegnante: Finisce così la storia?
Andrea: I bambini pensano che il mago torna e farà tornare Quercino
e Quercetta! Così i bambini sono felici! |
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Una
mattina l’uccellino variopinto ci ha lasciato a scuola una grande
busta verde con un fiore rosa; all’interno c’era una lettera di
Quercino e Quercetta in cui ci spiegavano tante cose, ma una fra le
tante notizie importanti che ci hanno scritto, è stata quella in cui
ci spiegavano il perché non fossero loro gli alberi del nostro
giardino. Finalmente il mistero sarebbe stato svelato. Ecco il
contenuto della loro lettera e i disegni che hanno fatto i bambini
di questa sorpresa |
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Ciao bambini siamo
Quercino e Quercetta, sapete…vogliamo raccontarvi come è andata a
finire la nostra storia.
Quando i taglialegna ci hanno preso, abbiamo avuto tanta paura, le
foglie ci tremavano, i rami sbattevano tra loro, ma per fortuna ci
hanno riportato nel nostro bosco!
Perché? È semplice: eravamo troppo grandi per le buche
preparate nel vostro giardino e allora hanno scelto altri due alberi
(aceri) che non volevano stare nel bosco dove erano perché si
sentivano troppo soli… adesso saranno sicuramente felici di stare da
voi!
Vogliamo dirvi, cari amici, di rispettare la natura perché è
molto importante vivere bene! Avete capito quanta energia abbiamo?
Pensate se ci volete bene, non bisogna sprecare la carta… la sostanza
cellulosa con cui è fatta viene prodotta da noi alberi! Imparate allora a non
sciupare la carta e a fare la raccolta per fare altra carta!
Avete
sentito come si respira bene nel bosco? L’aria pulita, l’ossigeno ci
pensiamo noi a darvelo! E poi senza le piante non ci sarebbe la vita
per gli animali e gli uomini.
Facciamo un patto: voi aiutate noi e
noi (natura) aiutiamo voi! |
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L’importanza
del patto, che nella lettera gli alberi hanno stipulato con i
bambini, ha fatto in modo di concentrare la loro attenzione sullo
spreco, a volte eccessivo, della carta anche a scuola ed è qui che è
nata l’idea di realizzare un laboratorio sulla cartapesta, che si è
prefitto il doppio obiettivo di insegnare ai bambini questa tecnica
e quello per l’educazione ambientale, attraverso la
sensibilizzazione alla pratica del riciclo, in questo caso della
carta. |
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