IL  BOSCO

Scuola dell'Infanzia
di Troghi
Bambini di 5 anni
A.S.2011/201

 

Escursione nel Bosco

 

Abbiamo fatto un’uscita per visitare un bosco vicino alla scuola e per osservare vari tipi di alberi e le peculiarità della stagione autunnale: i colori, gli odori e per raccogliere tanti tipi di foglie.

   

In silenzio abbiamo ascoltato i suoni e i rumori del bosco, visto tane di animali e querce enormi. Una di quelle sarà forse Babbo Quercia? Le altre querce saranno parenti di Quercino e Quercetta?
Purtroppo abbiamo trovato una discarica abusiva: che brutto, hanno sporcato il bosco!
Abbiamo visto un cartello con scritto: “DIVIETO DI CACCIA”, però per terra c’erano tante cartucce sparate dai cacciatori!

   

DISEGNIAMO QUESTA BELLA MATTINATA NEL BOSCO

   

Siamo andati a raccogliere tante foglie nel bosco.
Ho visto tante querce. 

Siamo andati in gita nel bosco con il pulmino e ho visto tanti alberi.

   


COSA SERVE PER FARE UN BOSCO?

Dopo aver effettuato la gita ogni bambino ha illustrato un elemento che occorre per creare un bosco.
Con tutti questi disegni sono stati formati 4 grandi gruppi: ALBERI, ANIMALI, TERRA E FIORI, CESPUGLI.
 

 La realizzazione di questo cartellone ha fatto nascere una conversazione fra i bambini e le insegnanti: i bambini hanno dato la definizione di bosco dicendo che è un posto grande, pieno di alberi, dove ci si può andare tutti, è un ambiente.
I bambini si sono resi conto che il bosco è un ambiente diverso rispetto a quello della montagna o del mare, perché ha una flora e una fauna diversa, che ha delle caratteristiche proprie.
Inoltre i bambini hanno notato delle differenze fra tutti gli animali del bosco per quanto riguarda la modalità del movimento: c’è chi striscia, chi corre, chi vola e sul numero diverso di zampe o sul fatto di non averle affatto come nel caso del serpentello che striscia.
Altre differenze sono state individuate fra gli alberi, quelli caducifoglie e quelli sempreverdi.

   

FRA REALTÀ E FANTASIA. DIVENTIAMO ESPLORATORI

 La maestra invita i bambini a fare il gioco degli esploratori dopo aver analizzato le foglie di quercia portate a scuola dai bambini e visto tante querce, durante la gita. Questo gioco consiste nel verificare, se veramente, nel nostro giardino, ci sono Quercino e Quercetta, quindi due querce.
Trascrizione della conversazione registrata, effettuata nel nostro giardino:
INSEGNANTE: Prendete le foglie cadute sul prato e confrontatele con le foglie di quercia che avete in mano, che avete preso nel bosco.
BAMBINI: Sono di Quercino e di Quercetta!
Osservando attentamente le foglie, facciamo una scoperta importante:
ANTHEA: Maestra queste non sono foglie di quercia, hanno la punta! Quelle di quercia hanno le onde!
BAMBINI: Non sono foglie di quercia?
VIOLA: Vedi qui, non è tonda, vedi sono un po’ a punta! Andiamo a vedere Quercino... anche lui ce l’ha a punta!
I bambini discutono tra loro.
INSEGNANTE: Allora sono foglie di quercia o no?
MOLTI BAMBINI RISPONDONO: Nooo! ALTRI BAMBINI: Sìì!
Anthea convince anche chi è indeciso, dicendo: “... poi non profuma di ghiande (annusa il tronco) profuma di... non so... di mela... allora è l’albero di mela!

   

   
Leggiamo i due diversi finali  della storia

Il FINALE ideato da Tommaso, Viola, Margot, Francesco, Greta P. e Matteo. L’insegnante ha chiesto cosa sia successo a Quercino e Quercetta: se nel giardino non ci sono le due querce, chi sono questi alberi?
Tommaso: I taglialegna prendono dal bosco Quercino e Quercetta per portarli a scuola nostra, ma sbagliano strada, lì invece di girare, girano a destra!
Viola: Sìì, per portarli a Troghi, hanno sbagliato strada e li hanno portati in un altro giardino.
Margot: Noi ci siamo accorti che non sono loro, perché hanno le foglie diverse da quelle foglie che ha portato Matteo da una quercia che ha la sua nonna nel vialetto”.
Francesco: Gli alberi dell’altro giardino sono qui e c’è stato uno scambio!
Greta P.: È stata colpa dei taglialegna, ci hanno portato alberi sbagliati.
Insegnante: “Quindi, secondo voi, Q. e Q. si trovano ora piantati nel giardino di un’altra scuola?
Tutti: Sììì!!
Insegnante: Perché i taglialegna quando hanno piantato Q. e Q. nell’altra scuola non si sono accorti di aver sbagliato, dato che a Troghi dovevano piantare due querce?
Matteo: Perché non erano bravi come noi che si conosce le foglie e hanno sbagliato perché queste sono: una a forma di rastrello, castello o scopa e l’altra (quella di quercia) con il contorno a forma di onda del mare.
Margot: Non possono essere pini perché hanno le foglie a punta o ad ago, come l’abete perché punge.


 

HO DISEGNATO UN’ALTRA SCUOLA DOVE I TAGLIALEGNA HANNO PORTATO Q. E Q.
I BOSCAIOLI ERANO SBADATI E NON BRAVI COME NOI CHE CONOSCIAMO GLI ALBERI E LA FORMA DELLE FOGLIE
.

 

   

È ARRIVATA LA STREGA E AVEVA TRASFORMATO QUERCINO E QUERCETTA IN ALTRI ALBERI…POI LI TRASFORMERÀ COME PRIMA”.

 

 

 

II FINALE ideato da Anthea, Leonardo, Emilia, Emma, Andrea e Olivia. I bambini stanno pensando alla scoperta fatta in giardino e cercano di capire il perché:
Leonardo: Forse prima erano querce ... poi è stato Mago Rifò.
Anthea: Oppure la Strega di Halloween, per farci felici... ma lei non lo sapeva che ci piaceva di più Quercino e Quercetta!
Insegnante: Pensiamo al finale della storia... Quercino e Quercetta sono stati piantati nel nostro giardino... poi cosa è successo?
Andrea: Forse è stata la pioggia a farli seccare; li ha seccati, son caduti in terra e sono diventati tutti marroni!
Leonardo: Ma non sono uguali, sono diversi!
Olivia: Forse Mago Rifò è venuto di notte!
Leonardo: ...per farci uno scherzo!
Anthea: Io so solo che d’autunno le foglie diventano tutte a punta!
Insegnante: ..tutte uguali, di tutti gli alberi?
Anthea: Sì, io dico così!
Emilia: È stata colpa della nebbia o della pioggia o del freddo!
Emma: Il mago li ha fatti diventare diversi in altri alberi!
Insegnante: Il Babbo Quercia cosa dirà?
Tutti: Non li riconosce più! L’uccellino tornerà, vede che non sono Quercino e Quercetta, lo va a dire al babbo che i suoi figlioli sono diventati altri e secchi!
Andrea: Il Babbo Quercia o la mamma dicono: oh mamma! Guarda, come si sono seccati!.. Saranno tristi!
Insegnante: Finisce così la storia?
Andrea: I bambini pensano che il mago torna e farà tornare Quercino e Quercetta! Così i bambini sono felici!

   

Una mattina l’uccellino variopinto ci ha lasciato a scuola una grande busta verde con un fiore rosa; all’interno c’era una lettera di Quercino e Quercetta in cui ci spiegavano tante cose, ma una fra le tante notizie importanti che ci hanno scritto, è stata quella in cui ci spiegavano il perché non fossero loro gli alberi del nostro giardino. Finalmente il mistero sarebbe stato svelato. Ecco il contenuto della loro lettera e i disegni che hanno fatto i bambini di questa sorpresa

   

Ciao bambini siamo Quercino e Quercetta, sapete…vogliamo raccontarvi come è andata a finire la nostra storia.
Quando i taglialegna ci hanno preso, abbiamo avuto tanta paura, le foglie ci tremavano, i rami sbattevano tra loro, ma per fortuna ci hanno riportato nel nostro bosco! Perché?  È semplice: eravamo troppo grandi per le buche preparate nel vostro giardino e allora hanno scelto altri due alberi (aceri) che non volevano stare nel bosco dove erano perché si sentivano troppo soli… adesso saranno sicuramente felici di stare da voi!
Vogliamo dirvi, cari amici, di rispettare la natura perché è molto importante vivere bene! Avete capito quanta energia abbiamo? Pensate se ci volete bene, non bisogna sprecare la carta… la sostanza cellulosa con cui è fatta viene prodotta da noi alberi! Imparate allora a non sciupare la carta e a fare la raccolta per fare altra carta!
Avete sentito come si respira bene nel bosco? L’aria pulita, l’ossigeno ci pensiamo noi a darvelo! E poi senza le piante non ci sarebbe la vita per gli animali e gli uomini.
Facciamo un patto: voi aiutate noi e noi (natura) aiutiamo voi!

 

L’importanza del patto, che nella lettera gli alberi hanno stipulato con i bambini, ha fatto in modo di concentrare la loro attenzione sullo spreco, a volte eccessivo, della carta anche a scuola ed è qui che è nata l’idea di realizzare un laboratorio sulla cartapesta, che si è prefitto il doppio obiettivo di insegnare ai bambini questa tecnica e quello per l’educazione ambientale, attraverso la sensibilizzazione alla pratica del riciclo, in questo caso della carta.


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