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				| Dopo esserci 
				appassionati alla lettura dei racconti di avventura, anche noi abbiamo provato  ascriverne qualcuno
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				| La rinascita della 
				mummia Kaston 
				
				Vacanza tra le mummie 
				Il giro di mezzo mondo 
				Uno studente curioso 
				Rachet e Clank salvano la galassia Bogon
   | Tommy sognatore e imprudente 
				
				Una macchina piuttosto strana 
				Alla ricerca del tesoro 
				Una strana settimana 
				La 
				cattura di un famoso pirata  
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				 | La rinascita della mummia Kaston 
 Una ragazza ribelle di nome Giordana Shama viveva a Londra, non 
				rispettava nemmeno una regola e neanche ascoltava le cose che le 
				dicevano.
 Un giorno di primavera la classe di Giordana e lei partirono per 
				andare in Egitto, Giordana sperava che non venisse il suo amico, 
				cioè il suo compagno di banco, detto “studente curioso”, ma 
				anche lui partecipò al viaggio.
 Nel viaggio Giordana non rispettò le regole e fece confusione e, 
				per colpa sua e dello studente curioso, che sull’aereo toccò 
				qualche tasto che non doveva toccare, dovettero atterrare in una 
				parte dell’Egitto sconosciuta.
 
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				| Dopo avere camminato, 
				camminato e camminato sotto il sole cocente, videro un’oasi, ma 
				quando furono dentro l’oasi s’innalzò un vento terribile. Tutti pensarono a una tempesta di sabbia, ma loro erano dentro 
				l’oasi e non gli avrebbe fatto nulla.
 Invece non era neanche una bufera di sabbia, l’amica di Giordana 
				osservò che era qualcosa di simile al ruggito di un mostro. 
				Anche un altro amico che sapeva tutto sull’ Egitto non sapeva 
				che vento fosse e allora disse: “E’ un ruggito di un animale 
				molto grosso.”
 Apparvero alcuni uomini vestiti di nero e in faccia avevano dei 
				segni egiziani e una benda che copriva i loro capelli. Uno di 
				loro disse: “Dovete andarvene da qui perché siete in pericolo, 
				avete già sentito, no? Andate via da quest’oasi, la città è a 
				ovest. Addio.” Così se ne andarono.
 Dopo aver camminato in lungo e in largo per trovare la città non 
				la trovarono, perché si erano persi nel deserto, ma trovarono 
				una piramide. Entrarono e la guardarono quasi tutta, poi 
				trovarono un muro che li bloccava e non poterono andare avanti, 
				ma c’era, piantato nel muro, un bastone di pietra. Lo tirarono 
				giù, si aprì il muro cascò un sarcofago con un libro e una cosa 
				strana, che sembrava un specie di chiave. Nel sarcofago non 
				c’era niente, allora continuarono. Dopo un po’ scoprirono che 
				quella specie di chiave apriva un libro, così lo aprirono. La 
				maestra di Giordana sapeva leggere alcune parole egiziane e 
				pronunciò le parole della prima pagina.
 Si formò un terribile terremoto e tutti urlavano e scappavano.
 Dopo il terremoto si riunirono, videro una persona in 
				lontananza, aveva due bambini per mano che gridavano aiuto. Le 
				voci erano di Giordana e dello studente curioso, l’uomo si 
				avvicinò un pochino e lanciò i due ragazzi contro gli altri. 
				Così videro che era una mummia. La mummia provò a risucchiare un 
				bambino, ma non ce la fece, invece mangiò lo zaino di una 
				ragazza che lo aveva portato perché doveva sempre truccarsi le 
				labbra.
 La mummia, a causa del trucco, diventò un uomo con la pelle 
				colorata. Tutti scapparono e andarono su per la piramide. 
				Giordana e lo studente curioso videro tre elicotteri che li 
				aiutarono a fuggire dell’oasi, così tutti tornarono a casa sani 
				e salvi.
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				| Vacanza tra le mummie 
 Una famiglia era composta da: il babbo Alex, alto e forte, la 
				mamma Jeims, che era una persona normale, e un figlio, di nome 
				Jak.
 Questa famiglia era in vacanza e stava facendo una gita in barca 
				sul Nilo, quando arrivò un’inondazione. La barca cominciò ad 
				ondeggiare, l’acqua entrò a bordo e la barca si rovesciò. Dopo 
				alcune ore il babbo, la mamma e Jak erano distesi sulla sponda 
				destra del fiume.
 Quando si svegliarono guardarono dove era il barcaiolo ma non ne 
				videro traccia, videro però un cammello… Era un cammello 
				mannaro, invece di avere i denti piatti e lisci aveva i denti 
				taglienti come rasoi, lunghi e disposti in due o tre file.
 I protagonisti cominciarono a scappare verso il fiume, ma sulla 
				riva del fiume c’era uno squalo morto, ucciso perché era stato 
				colpito da un libro che aveva fatto afflosciare la sua pinna 
				dorsale.
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				| La mamma 
				raccolse il libro (scritto in egiziano) e lo osservò 
				attentamente, era scritto con delle lettere color sangue. La 
				mamma esclamò: “Lo leggo o secondo te è pericoloso?” Il babbo rispose mentre continuava a lottare contro il cammello 
				dicendo: “Prova a leggerlo per vedere se questo coso ritorna 
				normale!”
 La mamma lesse delle parole che facevano aggrovigliare le 
				budella. La mamma tradusse in italiano: “Dopo la morte c’è 
				un’altra vita, altrettanto lunga e questa vita è lo stato di 
				quando sei mummificato e ti risvegli cercando una vita migliore 
				di quella precedente.”
 Appena la mamma ebbe finito, il cammello tornò normale e sputò 
				un foglio di papiro in faccia al babbo. Sopra c’era la mappa del 
				tesoro del faraone Rames secondo.
 Salirono sul dorso del cammello seguendo la strada indicata 
				dalla mappa. Alle 10,30 erano sul luogo dove la mappa indicava 
				il tesoro del faraone. Il bambino inciampò e cadde, premendo 
				qualche pulsante nascosto e facendo svegliare il faraone. La 
				mummia saltò subito fuori, cercando di uccidere la madre per far 
				tornare suo figlio in vita. Il babbo tagliò le braccia alla 
				mummia, riprese sua moglie con un calcio spinse la mummia nel 
				buco da dove era venuta.
 Ma quella volta, invece che da solo, il faraone uscì fuori con 
				una decina di uomini armati di spade, lance e pugnali. Queste 
				dieci mummie erano messe in cerchio e all’interno ce n’era una 
				con in mano un bauletto. Il bauletto era ornato d’oro con una 
				scritta argentata. Le mummie messe in cerchio cominciarono a 
				correre verso di loro, ma alcune caddero nel buco, 
				distruggendosi.
 IL babbo chiese: “Lo sai perché alle mummie levavano il 
				cervello?”
 La mamma rispose: “Sì, lo levavano perché sennò marciva.”
 Il babbo rispose ridendo: “No, per farle essere più stupide, è 
				questa la risposta!”
 Intanto le mummie superstiti lo stavano inseguendo. Allora 
				corsero dall’altra parte del buco, facendoci cadere le mummie 
				rimaste. A questo punto l’apertura si richiuse, spiaccicando la 
				mummia che teneva stretto in mano il bauletto. Presero il 
				bauletto e salirono sul cammello per andare in albergo, al 
				Cairo. Dopo due settimane si scoprì che il bauletto conteneva 
				una nuova mappa. Ma le ferie dei genitori erano finite, perciò 
				consegnarono la mappa la museo del Cairo e tornarono a casa.
 
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				 | Il giro di mezzo mondo 
 È una tranquilla giornata d’estate.
 Sulla spiaggia c’è un poliziotto con il suo cane poliziotto, 
				quel cane sono io.
 Io ero molto robusto e mi sono guadagnato un sacco di medaglie, 
				però ora sono in pensione perché sono vecchio e al massimo posso 
				raccontare un’avventura, che è successa quando ero ancora in
 Io e il mio padrone stavamo viaggiando su una piccola barca, 
				davanti aveva uno stemma ebraico che si chiamava Sac-Tutuc-Scac.
 Eravamo in missione per arrestare un professore 
				intelligentissimo che aveva inventato la tecnologia più avanzata 
				del mondo e se l’era tenuta per sé e quindi era diventato 
				pericolosissimo!
 Avevamo molta paura, però avevamo accettato l’incarico .
 Ad un certo punto un uomo disse: “Siamo arrivati signore, stiamo 
				per attraccare nel deserto.”
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				| Quando 
				sbarcammo nel deserto, salimmo su un cammello, io mi misi 
				sdraiato davanti al padrone che con una mano mi teneva e con 
				l’altra guidava il cammello . Dopo tre giorni, avevamo tanta sete, ma ci si dava coraggio 
				perché in lontananza si vedeva la foresta amazzonica.
 Ad un certo momento la sabbia iniziò a tremare e subito uscirono 
				delle mummie meccaniche che ci volevano uccidere, allora io 
				andai all’attacco e le distrussi perdendo, nella lotta, un dente 
				“canino”.
 Nel frattempo arrivammo alla foresta, trovammo un laghetto e ci 
				si mise a bere; poi sentimmo degli alberi crollare e 
				intravedemmo un robot alto sei volte il mio padrone.
 Dentro il robot c’erano il professore e una ragazza!
 Il padrone urlò : “Il comandante non aveva detto che aveva un 
				ostaggio!”
 A noi allora venne voglia di scappare, il padrone si ricordò che 
				un robot non può passare sopra l’acqua sennò va in corto 
				circuito, l’aveva studiato a scuola, ma il robot ci passò 
				tranquillamente.
 Ci voleva schiacciare con il piedone ma riuscimmo a schivarlo, 
				il padrone andò dietro alla gamba e iniziò ad arrampicarsi e io 
				lo seguii. Era facile perché la gamba aveva degli scalini .
 Il padrone si ricordò che ogni robot ha un bottone di 
				auto-distruzione, lo aveva imparato a scuola, lo trovò e lo 
				premette ma non funzionò, allora io diedi un morso al pulsante e 
				saltammo giù.
 Il robot esplose, il professore morì e la ragazza cadde in 
				braccio al padrone.
 Tornammo alla base, ci diedero dieci medaglie e tornammo a casa.
 Il padrone e la ragazza si sposarono e vissero felici e 
				contenti!
 
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				| Uno studente curioso 
 Un giorno a scuola Luca, uno studente, stava studiando storia e 
				la maestra spiegava l’Egitto.
 L’unico attento era Luca, perché gli piaceva molto sapere come 
				vivevano gli Egiziani e tutti gli uomini antichi e i loro metodi 
				per lavorare.
 Il giorno dopo davano le schede di valutazione, cioè le pagelle, 
				e a storia Luca era l’unico ad avere ottimo, quindi lo 
				invidiavano tutti .
 Quando diventò grande voleva fare l’archeologo e andare in 
				Egitto per ritrovare i resti della civiltà egizia. Però per fare 
				l’archeologo e andare in Egitto gli ci volevano tanti soldi e 
				così decise di andare ad “Affari Tuoi” per vincere una bella 
				cifra. Per l’appunto giocò proprio lui e aveva il pacco numero 
				19, il suo numero portafortuna, e infatti vinse 500.000 € !
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				| Un giorno , 
				mentre tornava a casa, trovò nella cassetta della posta una 
				lettera. Entrò in casa, l’aprì e c’era scritto: “Caro Luca, 
				ormai sei famoso e quindi ti propongo un caso e cioè di andare a 
				trovare il tesoro del faraone Tutankhamon in Egitto, visto che 
				ti interessa tanto! Prendi la tua decisione. Il preside della scuola dove studiavi da ragazzo.”
 Luca non ci pensò due volte, prese un foglio da lettere rispose 
				al preside così: “ Certo che accetto! Allora, quando devo 
				partire?”
 Stava in ansia, povero Luca, si preparò e andò dal preside. Il 
				preside comunicò a Luca la data della partenza ed era per il suo 
				compleanno, ma a lui non importò un fico secco del suo 
				compleanno e accettò.
 Il giorno arrivò e lui non stava più nella pelle. Arrivò in 
				Egitto e già aveva l’impressione di essere osservato, ma non 
				c’era nessuno. La sera andò a cena in un ristorante, ma appena 
				entrato si accertò che non ci fossero i kamikaze, comunque 
				mentre mangiava si era tranquillizzato. Andò in albergo e si 
				rigirò nel letto almeno un milione di volte, si addormentò 
				soltanto a mezzanotte, mentre guardava alla televisione Hilary 
				Duff al festival di Sanremo.
 Il giorno dopo andò nel deserto con un cammello e trovò la 
				piramide dove era nascosto il tesoro di Tutankhamon. Ebbe paura 
				di tutti gli insetti e di tutti gli animali che poteva trovare 
				nella piramide. A un certo punto sentì un rumore stridulo e vide 
				un sarcofago tutto d’oro con alcune crepe. Era la tomba del 
				faraone e il tesoro era lì dentro. Lui aveva molta paura, ma si 
				fece coraggio: aprì il sarcofago, prese le ricchezze e se ne 
				andò subito.
 Il giorno successivo tornò a quel ristorante, incontrò Hilary 
				Duff che era partita da Sanremo per fare una vacanza in Egitto e 
				se ne innamorò. Andò da lei e cominciò a parlarle in inglese, 
				perché lei era americana. Dopo qualche giorno si fidanzarono, 
				così tornò a casa con lei e se la sposò. Le ricchezze se le 
				tenne perché il preside gli dette il permesso.
 La sua diventò una famiglia ricca e numerosa, con due figlie 
				femmine e due maschi e la mamma Hilary Duff, con ben quattro 
				bambini, aveva da cambiare molti pannolini.
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				|  | Rachet e Clank salvano la galassia Bogon 
 Rachet e Clank, con la navicella, raggiunsero il pianeta dove Dr.Nefarius, 
				che si era rifugiato nella sua base, stava preparando una 
				navicella enorme e tonda, che avrebbe trasformato le persone in 
				corone ed ossa in robot.
 Rochet e Clank sulla loro strada incontrarono molti nemici, che 
				sparavano sfere d’energia da urlo, erano tirannoidi, ed erano 
				pronti a ucciderli.
 Poi, Rachete e Clanck sfuggirono all’agguato che sembrava non 
				finir più, e, in poco tempo raggiunsero il luogo dove Dr. 
				Nefarius aveva lasciato la grande navicella, ma in quel momento 
				Nefarius prese la navicella.
 Rachet non si arrese, quindi prese la navicella color tempesta 
				solare, inseguì Nefarius e tutti e tre atterrarono in un’arena 
				di battaglia.
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				| Rachet, con 
				furbizia, prese l’onnichiave di ferro e distrusse i comandi 
				della grossa navicella. Nefarius affrontò Rachet e Clank per la battaglia che avrebbe 
				deciso il destino della galassia, tutti si fidavano di loro 
				perché aiutassero la galassia a sopravvivere.
 Nefarius tentò il primo attacco, ma Rachet lo evitò, lo colpì e 
				gli fece perdere metà della sua energia.
 Nefarius provò il secondo attacco, ma fallì. Rachet lo colpì, 
				Nefarius morì e tornarono a casa.
 I cittadini della galassia li ringraziarono e in premio gli 
				regalarono una medaglia orbitale galattica, color oro.
 Così Rachet e Clank trovarono un lavoro, e la galassia Bogon fu 
				salva.
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				| Tommy sognatore e imprudente 
 Tommy è un ragazzo, biondo, magro con gli occhi azzurri, alto, 
				con il naso a patata, le orecchie normali e due orecchini.
 Un giorno come tutti gli altri giorni Tommy va a scuola, a fare 
				informatica . La maestra dà un compito da svolgere ben preciso, 
				invece Tommy va nella cartella giochi didattici e gioca per un 
				po’, ma poi la maestra lo becca e lo mette in punizione durante 
				la ricreazione.
 Tommy si addormenta durante la ricreazione e sogna di essere in 
				Germania a fare i campionati master di moto cross e di avere una 
				Ferrari rossa con cui uscire la sera, di essere ricco e avere 
				tante belle ragazze.
 Poi sogna di essere in Egitto e prendere il sole e a farsi un 
				bel bagno con l’acqua calda.
 Poi sogna di essere a Torino e partecipare alle olimpiadi di sci 
				contro i Tedeschi e aver vinto.
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				| Alla fine la 
				maestra lo sveglia e gli mette un meno perché ha dormito per 
				tutta la seconda parte della mattina, cioè per tutta la lezione. Mentre va a casa dei bambini ribelli lo picchiano dietro una 
				casa vicino al cassonetto dell’immondizia e se ne vanno a 
				chiamare la polizia per poi non essere indagati. Tommy riconosce 
				quelli che lo hanno picchiato e allora dice: “Sono stati loro!”
 A quel punto Tommy torna a casa e vive il resto della sua vita 
				tranquillo, mentre i furfanti sono in galera.
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				|  | Una macchina piuttosto strana 
 Marco, un uomo di quarant’anni, aveva una macchina animata, ma 
				lui non lo sapeva.
 La macchina era molto bella, a vederla passare sembrava che ci 
				passasse davanti una terrificante belva feroce.
 Quando Marco andava a spasso con quella macchina, la macchina 
				stessa faceva dei versi strani. Marco aveva paura perché la 
				macchina si fermava, poi ripartiva, faceva le capriole, si 
				ribaltava…
 Desiderava tanto che quella maledetta macchina la smettesse di 
				fare quei versi per le strade.
 A volte, quando la lasciava in un parcheggio con il freno a mano 
				ben tirato, la macchina lo sganciava automaticamente e partiva.
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				| A quel punto 
				Marco era davanti a un bel mistero. Quando la macchina andava a giro per le strade da sola, gli 
				altri viaggiatori restavano di stucco a vederla passare senza 
				nessuno all’interno dell’abitacolo, e inoltre dava fastidio 
				perché non rispettava neanche il codice della strada.
 Marco cominciò a pensare che quella macchina fosse viva, ma gli 
				sembrava impossibile.
 Non sapeva cosa fare, provò addirittura a legarla al terreno 
				quando la parcheggiava, ma non funzionò.
 Quando la macchina era contenta sobbalzava, saltava, faceva 
				delle giravolte su se stessa…
 Allora Marco provò a farle delle proposte: “Vieni da me, 
				accenditi, fai le giravolte e salta.”
 Marco capì che quella macchina era davvero viva, quindi ci entrò 
				in confidenza e diventarono grandi amici, così l’auto smise di 
				fare quei versi strani e cominciò a obbedire ai comandi di 
				Marco.
 
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				| Alla ricerca del tesoro 
 Tommy e Francesco erano due ragazzi sempre in cerca di guai e in 
				questa storia li hanno trovati. Ora vi racconterò tutto 
				dall’inizio.
 Tommy aveva nove anni e mezzo e il suo amico preferito, 
				Francesco, ne aveva dieci.
 Era un giorno come tutti gli altri, o almeno lo sembrava.
 Tommy era andato a casa di Francesco e i suoi genitori erano 
				andati a lavorare, Tommy e Francesco non erano andati a scuola 
				perchè era festa.
 Tommy e Francesco andarono in giardino a giocare, ma dopo un po’ 
				videro uno sgabuzzino che non avevano mai visto.
 Allora Tommy esclamò: “Andiamo a vedere meglio cosa c’è!”
 Andarono a vedere che cosa c’era e accanto allo sgabuzzino c’era 
				un cartello con sopra scritto “vietato entrare!”, ma loro 
				vollero entrare lo stesso e Francesco disse:” Tanto cosa 
				potrebbe accaderci?”
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				| Lì dentro 
				c’erano tante cianfrusaglie: giochi, giornali e oggetti di 
				qualsiasi tipo. Loro guardarono un po’ che cosa c’era e intravidero un foglio 
				ingiallito dal tempo e arrotolato, lo srotolarono e videro che 
				era una specie di filastrocca e c’era scritto “Se il tesoro vuoi 
				trovare una chiave devi cercare, il tesoro è nella tua città per 
				trovarlo cerca di qua e di là”.
 Tommy e Francesco volevano assolutamente trovare il tesoro, 
				allora andarono subito a cercare in ogni angolo della città, ma 
				non trovarono niente e non sapevano cosa fare, così ritornarono 
				allo sgabuzzino e videro che dietro al cartello c’era scritto 
				“non cercare in casa, caro bambino, la chiave è nello 
				sgabuzzino”.
 Allora andarono a vedere, guarda guarda alla fine trovarono la 
				chiave insieme a un biglietto dove c’era scritto: “Se il tesoro 
				vuoi trovare nelle fogne devi andare”.
 Allora i due amici andarono subito nelle fogne, c’era una puzza 
				terribile, appena entrarono il livello dell’acqua si alzò, Tommy 
				e Franci stavano annegando, ma Tommy vide una porta sul fondo, 
				la aprì con la chiave e vide che c’era il tesoro, era un 
				diamante.
 Tommy lo toccò e il livello dell’acqua si abbassò, i ragazzi 
				presero il tesoro e riuscirono a tornare a casa.
 
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				|  | Una strana settimana 
 Un giorno Laerte, uno studente curioso, tornò a casa e navigò 
				per Internet.
 Cercando e ricercando un sito di avventura, Laerte trovò un sito 
				che parlava di un concorso per trovare il tesoro del faraone 
				Tutankhamon .
 Laerte pensò tutta la notte se partecipare o no, e giunse alla 
				conclusione di partecipare.
 La mattina seguente Laerte disse a sua madre che dopo la scuola 
				andava da un suo amico per fare i compiti, invece partì per la 
				foresta amazzonica.
 Alle ore 19:30 era arrivato e stava per cominciare il concorso.
 L’organizzatore spiegò le regole e alla fine disse che dovevano 
				gareggiare a coppie, maschio e femmina.
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				| A Laerte toccò 
				come compagna una ragazza di nome Alessia, con capelli castani, 
				occhi verdi e di altezza un po’ bassina. Laerte subito si innamorò di Alessia; gli altri erano gelosi di 
				lui.
 Finalmente il concorso iniziò, ma Laerte si incantò guardando 
				Alessia.
 Dalla foresta uscì un cacciatore che lanciò una rete 
				intrappolando Alessia.
 Laerte, vedendola intrappolata, si risvegliò e lottò contro il 
				cacciatore.
 La battaglia durò un’ora, ma alla fine Laerte prevalse e corse a 
				liberare Alessia. Vedendo questo gesto, Alessia capì di piacere 
				a Laerte. Ci fu un momento di suspence, comunque continuarono a 
				cercare il tesoro.
 Giunsero davanti al fiume con dentro i piranha, Laerte sentiva 
				che il tesoro era oltre il fiume. Alessia trovò il modo per 
				oltrepassare il fiume senza essere mangiati dai piranha: 
				lanciare una braciola presa dalle provviste dalla parte opposta, 
				in modo che i piranha andassero verso la braciola e loro 
				potessero passare indisturbati.
 Poi proseguirono il percorso fino a che trovarono un muro 
				roccioso. Cominciarono a scavalcare il muro, giunsero in cima e 
				trovarono il tesoro.
 Alessia, dopo quell’avventura, si innamorò di Laerte. Quando 
				tornarono a casa si sposarono e vissero felici e contenti.
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				| La cattura di un famoso pirata 
 In una casa viveva un signore che aveva un cane poliziotto dal 
				pelo grigio che voleva sempre andare fuori, perciò il signore 
				non ce la faceva più, quindi lo abbandonò.
 Il cane, mentre camminava per il marciapiede, fu visto da un 
				poliziotto che lo prese e lo chiamò Schizzo.
 Dopo un po’ di giorni il poliziotto decise di addestrarlo per 
				catturare i cattivi. Dopo l’addestramento Schizzo aveva fame, ma 
				mentre mangiava squillò il telefono del suo padrone.
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				| Il signore che 
				parlava al telefono gli disse che nella foresta amazzonica c’era 
				stato un furto, quindi il cane e il suo padrone partirono. Quando arrivarono si misero in cammino per andare a catturare il 
				ladro, a un tratto sentirono un rumore e pensavano che fosse il 
				ladro, ma invece era solo un uccello.
 Intanto stava scendendo la notte e cominciarono ad avere paura, 
				sicché si accamparono in un punto.
 Mentre dormivano si avvicinò un giaguaro, che è un felino molto 
				vispo, e si voleva gustare tutto il cibo che avevano portato.
 Ma Schizzo cominciò ad abbaiare come se volesse dire che c’era 
				un pericolo, allora si svegliò il padrone e tutti e due 
				spaventarono il giaguaro che scappò impaurito.
 Il giorno dopo proseguirono a camminare, poi si trovarono 
				davanti a una grotta dove c’era una bellissima lupacchiotta dal 
				pelo argentato e gli occhi celesti come il mare, si chiamava 
				Engel.
 Schizzo se ne innamorò subito e, visto che il suo padrone aveva 
				intenzione di prendere un altro cane, prese lei. Tutti e tre 
				entrarono con coraggio nella buia grotta dove c’era il pirata 
				che stava nascondendo i tesori rubati. Il poliziotto, sbucando 
				da dietro la roccia, disse ad alta voce : “Mani in alto!” e il 
				pirata, invece di obbedire, scappò, ma subito Schizzo ed Engel 
				gli saltarono addosso e lo acciuffarono.
 Così il poliziotto lo poté arrestare e tornarono tutti a casa.
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