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Questo libro è stato utilizzato per
l’animazione alla lettura ed inserito in un percorso di educazione
alla cittadinanza, teso a sviluppare nei bambini il senso della
diversità come ricchezza.
La storia di Africa e di Lupo Azzurro riassume, a misura di
bambino, problemi e valori come la diversità, il razzismo, la
violenza, la pace, l’amicizia, la tolleranza e l’amore. |
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Riduzione e illustrazione del libro fatta dai ragazzi
Il lupo continuava a
camminare su e giù nella sua triste gabbia dello zoo.
All’improvviso il suo sguardo venne attratto da un ragazzo che, al
di là del recinto, continuava a fissarlo con insistenza.
“Chi sarà quel tipo? Cosa vorrà da me? Perché continua a
fissarmi?” pensava il lupo.
Nei giorni seguenti il lupo vide sempre il ragazzo che lo fissava.
Alla fine lui si sedette e cominciò a guardarlo a sua volta con il
suo unico occhio.
In realtà non aveva voglia di guardare niente di quello che c’era
intorno a lui. |
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Eh sì, il lupo si era
ferito un occhio durante la sua cattura e non lo aveva più
riaperto.
I due continuarono a fissarsi e, dopo un po', anche il ragazzo
chiuse un occhio, per essere uguale al lupo e non farlo
sentire in difficoltà.
l lupo rispose allo sguardo del ragazzo e lasciò che lui gli
leggesse dentro.
Così quel giorno, guardando quell' occhio luminoso e rotondo il
ragazzo scoprì la storia del lupo. |
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Lupo Azzurro, questo era il suo nome, viveva in una foresta
coperta di neve, insieme alla sua famiglia.
Sua madre Fiamma Nera ed i suoi sette fratelli, con cui giocava
felice e spensierato.
Ma un giorno arrivò nel bosco una grave minaccia, una banda di
cacciatori di pelli.
La famiglia fu costretta a fuggire al Nord, ma i cacciatori li
inseguivano sempre.
Questo succedeva soprattutto perché volevano Paillette, la
bellissima sorellina di Lupo Azzurro, con la pelliccia
scintillante. |
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Lei era anche curiosa ed
un giorno, per vedere da vicino gli uomini, si mise nei guai.
I cacciatori stavano per farla prigioniera, ma Lupo Azzurro riuscì
a liberarla! Lui però venne catturato.
Quando si svegliò, non
riusciva più ad aprire un occhio.
I cacciatori decisero di venderlo ad uno zoo.
Lui era tristissimo e solo.
Passarono dieci anni e finalmente…ecco quel ragazzo, qualcuno che
si interessava a lui! |
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“ Ma tu, chi sei?”. Guardando il suo occhio aperto, il lupo scoprì
che il ragazzo si chiamava Africa N’Bia.
Veniva dall’Africa, la magnifica Africa, con i suoi colori , i
suoi canti, i suoi ritmi .
Un giorno però arrivò la guerra: c’erano fiamme dappertutto e
urla, pianti, caos… Africa venne preso in braccio da una donna che
si mise a correre urlando.
Lo affidò al mercante Toa, il quale, dopo tante proteste, prese il
piccolo con sé.
Attraversarono il deserto, in groppa ad un dromedario, carico di
pentole, scarpe, catini. |
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Più volte il mercante aveva tentato di abbandonare il bambino, di
andare via di nascosto, ma il vecchio dromedario non partiva senza
Africa: loro erano amici!
Così il tempo passò, Africa diventò un ragazzo svelto e capace, ma
la cosa più bella che riusciva a fare era quella di raccontare
storie ai beduini, storie che parlavano del deserto, degli
scorpioni, del sole infuocato, del cielo stellato.
Per questo lo chiamarono Africa. |
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