FINESTRE DI PACE |
Da
diverso tempo avevamo notato una certa difficoltà a far collimare i
tempi dei bambini di 3 anni con quelli di 5 anni.
La
nostra situazione anomala (sez. mista 3 e 5 anni) era in più
ulteriormente “strana” per la presenza di due gruppi di 5 anni
provenienti da sezioni diverse…un puzzle di diversità e dunque di
risorse, ma anche di abitudini e tempi completamente differenti.
E
proprio nei momenti di
gioco libero negli angoli questa differenza non aiutava il gruppo a
cimentarsi, ma a sottolineare le diversità tanto da far esclamare un
bambino “no adesso non voglio giocare…lo vedi, sto
disegnando…lasciami in pace..!!” In quel momento abbiamo capito che la definizione di pace poteva davvero dare inizio ad un percorso che forse avrebbe aiutato i bambini a vivere meglio questa situazione disomogenea e agli adulti a ritrovare nelle diversità le risorse necessarie che rendono un cielo inizialmente un po' nuvoloso solo il preludio ad un bell'arcobaleno. |
COSA
VUOL DIRE STARE IN PACE ?
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D.B.:
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E' un bisogno anche delle teste perché se c'è tanta confusione non si riesce a pensare cose belle e tranquille, ma ci si agita troppo. |
Alice
Cappelli: |
Quando ci si agita le mani partano… |
M.
Elena:
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Secondo me stare in pace può voler dire fare le coccole. |
Lapo:
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Certo gli uomini non si fanno le coccole… |
Emanuele: |
Si possono anche fare se due litigano per esempio si possono dare un
bacino per fare pace. |
Sofia: |
E' anche che bisogna mantenere la calma perché se ci arrabbia poi è
difficile non litigare… |
Federico:
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Ma stare in pace non vuol dire stare fermi e buoni e zitti… |
Francesca: |
Perché chi sta zitto zitto e fermo fermo non si diverte e non può nemmeno
giocare…. |
A. Cappuccioni: |
Stare sempre zitti non vuol dire pace perché uno può tirare le botte e
stare zitto, ma non vuol dire che va bene. |
Insegnante: |
Ma allora che cosa vuol dire stare in pace? |
Noemi:
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Vuol dire che si sta fermi senza dare le botte. |
Rita: |
E buoni. |
Insegnante:
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E' vero che stare in pace vuol dire stare fermi? |
Lapo: |
Ma proprio no!! Stare fermi vuol dire anche non divertirsi e allora…!!
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Enrica: |
Non si può stare sempre fermi, perché vuol dire non giocare e allora non
essere felici. |
Sofia: |
Per me però quando ci si muove a corsa e si urla la pace non c’è, c’è
solo tanta confusione. |
D.B.:
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Forse pace è una parola che non si sa bene cosa voglia dire |
Lapo:
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Forse
vuol dire però stare rilassati… |
Elena: |
Vuol dire senza dare noia. |
Enrica:
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Ma delle volte se ci si annoia…vengono le marachelle…
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Emanuele: |
Quando uno dice “non mi piace” e allora che va lasciato in pace !! |
Federico:
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Stare in pace e vuol dire non usare il fucile e non fare la guerra…ma la
pace che si dice noi vuol più dire “non mi dare noia”…
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D.B.: |
E' vero delle volte i piccini danno un po’ noia e non ci fanno giocare
in santa pace! |
M.
Elena:
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A dire il vero si sta in pace quando si sta bene... |
Insegnante: |
Questa
è una affermazione interessante siete tutti d’accordo con M. Elena
che si sta in pace quando si sta bene? |
Alice
Cappelli: |
Certo
noi non facciamo la guerra sicchè non si può fare quella pace? |
Sofia: |
La pace che si può fare noi è quella di non dare noia e di avere un po’
di pazienza con i piccini. |
A.
Cappuccioni: |
Io
penso che praticamente stare in pace vuol dire che nella stanza non
c’è confusione e
allora uno può fare quello che più gli piace senza male alla testa. |
Lapo: | Insomma la pace è un posto tranquillo dove stare bene….come al sole… |
E’
già l’ora di pranzo per cui riprenderemo |
Qualche giorno dopo, ricordando ai
bambini la discussione di qualche giorno prima, ognuno ha avuto da dire
ancora tanto, ma alla fine viene lanciata l'idea di dipingere su dei fogli
trasparenti come vetri le nostre sensazioni sulla pace... Le abbiamo
chiamate poi: "FINESTRE DI PACE"
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RITA
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M. ELENA |
LAPO |
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NOEMI |
EMANUELE |
FRANCESCA |
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D.B. |
ALESSANDRO |
ELENA |
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FEDERICO |
SOFIA |
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Qualche giorno dopo
riprendiamo la discussione… STORIA
DI UNA CONTA
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Insegnante: |
Vi ricordate bambini i nostri discorsi per stare in pace? |
Sofia: |
Certo! S’è discusso per cercare di andare d’accordo e stare bene! |
Federico:
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Però s’è litigato anche ieri e allora vuol dire che quei discorsi non ce
li siamo ricordati! |
Insegnante: |
Forse
quello che dice Federico è vero: se si continua a litigare non ci è
ancora chiaro come si fa a star bene e in pace.
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Sofia:
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Io non sono in pace e mi agito un po’ quando l’Alice mi dice “Tu non sei più mia amica” perché io voglio
essere amica sua anche se delle volte si bisticcia un po’. |
A.Cappuccioni:
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Io delle volte lo dico così…perché lei mi fa i dispetti e allora gli dico
“non sono tua amica” ma non è vero, glielo dico solo perché sono
arrabbiata, poi però faccio pace e ci gioco insieme. |
Francesca: |
Io delle volte voglio andare dalla mamma e allora non gioco con nessuno e
piango. |
Elena:
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Lei vuole andare dalla mamma perché lei non vuole che la mamma vada via
senza lei. Ma lei non litiga con nessuno non vuole giocare perché è
triste. |
Insegnante: |
Cosa si può fare bambini per far stare bene la Francesca e convincerla a stare qui con noi? |
A Cappelli:
|
Si potrebbe convincerla con un gioco che piace a lei…e anche se non ci
piace a noi si fa per farla stare con noi. |
Insegnante: |
Qual è Francesca un gioco che ti piace?
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Francesca: |
Il memory
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Enrica: |
A me però il memory non mi piace tanto tanto.. |
Lapo: |
Ma che c’entra qualche volta si può fare dei giochi per far
contenti gli amici e si sta bene lo stesso. |
Insegnante: |
Questo
pensiero mi sembra interessante... Vi è mai capitato?
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Emanuele:
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Delle volte io non voglio giocare con le costruzioni, ma a Lapo gli piace
e siccome io voglio stare con Lapo allora ci gioco. |
Lapo:
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Anche a me è successo quando si vuol stare con qualcuno si deve fare anche
un po’ cosa dice lui. |
Alessandro:
|
Anche io delle volte faccio contento Emanuele. |
Enrica:
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Mi succede anche a me quando gioco con l’Alice delle volte lei
vuole i mantelli che avevo preso io e io glieli do perché così lei è
contenta… Certo io non sono tanto contenta ma così lei gioca con me. |
Federico:
|
A me non mi succede perché mi piace giocare da solo, perché loro vogliono
comandare sempre |
M.
Elena:
|
Non è giusto giocare sempre da soli, qui siamo a scuola non a casa. |
Elena: |
Delle volte litigo con la Jennifer perché lei è tremenda!! |
Sofia: |
Ma la Jennifer è piccina bisogna avere pazienza.. |
Rita:
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Io con la Jennifer gli dico “fai la brava” , ma lei non sta
ferma e allora fa un “casino”. |
M.
Elena:
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Io mi arrabbio quando qualcuno mi dice che io non disegno bene e l’Alice
di solito me lo dice… |
A. Cappelli:
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No è lei che delle volte mi dice che non sono brava e allora io glielo
ridico. |
Noemi:
|
Ma allora dopo fanno pace, dopo avere pianto… |
Insegnante:
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Si
prova bambini a darci delle regole per stare in "PACE"? |
Lapo: |
Io direi per lo meno una volta al giorno fare un gioco che piace agli
altri. |
Insegnante:
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Siete d’accordo con Lapo? |
M.Elena:
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Si ma non è tanto facile!! |
Sofia:
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Basta impegnarsi un po’ e ricordarselo o si può fare la conta così non
decide nessuno e a quello che tocca decide il gioco. |
Insegnante: |
Come
si può fare a ricordarsi questa regola?
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Elena: |
Si fa un disegno con due bambini.. |
Insegnante:
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E
come si fa a far vedere che fanno la conta?
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Sofia: |
Ci si scrive… |
Insegnante: | Ok, proviamo. |
Vengono realizzate da un
gruppetto di bambini dei disegni raffiguranti la prima regola decisa per
stare in pace…bambini che fanno la conta… |
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Insegnante: | Bello, mi piace... ce lo ricorderemo secondo voi? |
Alessandro: |
Si,
si vede… |
Emanuele: |
Certo l’importante è non litigare e male male se non ci si trova d’accordo fare la |
M.Elena:
|
Certo non si capisce
mica tanto bene che |
Insegnante: |
Ci
potrebbe essere un altro modo? |
Il gruppo rimane perplesso, così decidiamo di pensarci un po’ …
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Insegnante:
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Vi
ricordate che avevamo un problema da risolvere per far ricordare che
dobbiamo fare la conta quando due bambini proprio non ce la fanno a
trovarsi d'accordo su di un gioco?
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Alice
Cappelli: |
Si potrebbe fare delle dita perché la conta si fa con i numeri e
allora si fa le dita e i numeri. |
Lapo: |
E non ci riesce contare tanto se si sbaglia poi non ci si trova
d’accordo.. |
Sofia:
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Facciamo un Paperino perché si potrebbe fare la conta: "Passa Paperino con la pipa in bocca Guai a chi la tocca
L'hai toccata precisamente Tu!"
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Insegnante: Ok, proviamo! |
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Alcuni
giorni dopo…
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D.B.:
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Io penso che per stare davvero bene però non basta solo la conta e non si
possa sempre stare zitti e fermi senza fare qualcosa che ci piace… |
Francesca:
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Io a stare ferma ferma non mi divertirei… |
Sofia: |
Per me quando si gioca negli angoli bisognerebbe parlare piano
senza fare confusione così ci si muove si parla ma non c’è tanta
confusione! Perché qui ci si sta bene si gioca tanto! |
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