Un percorso che
avvicini una persona alla musica, bambino o adulto che sia, non può
prescindere dall’elemento costitutivo della musica stessa: IL SUONO.
Ogni
bambino che si rispetti ha fatto le sue prime esperienze sonore sul pentolame di casa. In genere sono esperienze di breve durata, si
concludono infatti con l’arrivo dell’adulto brontolone che interrompe
l’esplorazione o di quello in versione talent scout che ambisce a
sostituire il suono squillante del fondo-pentola con quello di una
simil-chitarra in plastica che dello strumento musicale ha solo la forma.
Le attività proposte all’interno del laboratorio di musica condotto dagli
operatori Aldo Viti e Luca Capiluppi nella scuola elementare di Rignano
sull'Arno
avevano lo scopo di riprendere quel cammino meraviglioso e riportare i
bambini, e anche gli adulti presenti, alla ricerca dei suoni che ci stanno
intorno, che possiamo inventare, che possiamo trovare ovunque:
nell’ambiente circostante come nel nostro corpo. Potremmo chiamarla
educazione all’ascolto o educazione musicale, per noi è un percorso di
crescita individuale che passa attraverso lo sviluppo della nostra
capacità di ascoltare a scapito del “semplice” sentire a cui spesso
limitiamo il nostro udito. Il piacere di saper ascoltare non è un
privilegio che appartiene solo ai musicisti, è una opportunità che viene
offerta a tutti, sta a noi, e a chi ci “educa”, ricercarla.
In quest’ottica sono stati proposti alla scuola due progetti indirizzati
rispettivamente al ciclo delle classi prime e seconde, e a quello delle
terze, quarte e quinte.
Il percorso delle classi prime e seconde era stato studiato inizialmente come una
serie di esperienze sonore di gruppo che avessero per oggetto la voce, il
ritmo e il movimento.
Il percorso delle classi terze, quarte e quinte procedeva anch’esso attraverso lo
stesso genere di esperienze, con l'aggiunta della costruzione di strumenti
musicali, ma con l’obiettivo finale di concretizzare il lavoro fatto in
uno spettacolo che avesse per tema “Il viaggio di Ulisse”. |