La ragazza mela (da “Fiabe italiane” a cura di Italo Calvino )

Fiaba toscana, letta dai bambini delle classi seconde nell'anno scolastico 2003/2004

C’era una volta una regina che voleva fare un figlio, come il melo fa le mele e, a forza di ripeterlo, un giorno le nacque una mela.
Il re e la regina la sistemarono sul balcone. Tutte le mattine dalla mela usciva una ragazza, si lavava e si pettinava, poi rientrava nella mela.
Di fronte abitava un altro re che vide la ragazza e ne innamorò.
Un giorno andò a chiedere ai genitori di dargli la mela. Loro all’inizio non volevano, ma il re insistette tanto che alla fine gliele diedero.

Il re stava sempre in camera sua con la mela, ad ammirare la ragazza che si pettinava e si lavava.
La sua matrigna si ingelosì e voleva scoprire che cosa c’era di tanto speciale nella camera del re.
Un giorno il re dovette partire per andare in guerra e consegnò le chiavi della camera al suo più fedele servitore, raccomandandogli di stare attento che non succedesse niente alla mela, altrimenti gli avrebbe tagliato la testa.
Però la matrigna mise del sonnifero nel bicchiere del servitore, lui si addormentò e la matrigna gli prese le chiavi.

Quando entrò in camera e vide la mela, cominciò a trafiggerla con uno stiletto e da ogni taglio uscì molto sangue.
Il servitore, quando si svegliò, vide la mela trafitta e insanguinata e, siccome aveva paura di essere decapitato, andò a chiedere aiuto alla sua zia fata.
La fata gli preparò una pozione, mescolando una polverina per le mele incantate e una per le ragazze stregate.
Il servitore mise la polverina sui tagli, la mela si spezzò e uscì fuori la principessa, tutta incerottata.

Al ritorno del re, la ragazza gli spiegò tutto, il re le chiese di sposarlo e lei accettò.
Così si sposarono e vissero felici e contenti, senza la matrigna che era scappata lontano.