La luna nera

la luna

Era una notte buia, l’unica cosa che illuminava era la luce della luna.
Ad un certo punto la luna si spense come una candela, spenta da un soffio di vento.
Si videro due ombre sospette: la prima, la più grande, sembrava una tigre e l’altra sembrava un serpente.
La sera dopo un bambino di nome Tom si svegliò per andare a bere un bicchiere d’acqua, si affacciò e vide la sagoma della luna molto meno brillante: era quasi spenta. Tom era un bambino che amava vedere la brillantezza della luna, a volte avrebbe voluto parlarci: questo era il suo desiderio più grande.
 

Tom

All’improvviso due crateri della luna si trasformarono in due grandi occhi azzurri, un altro in un naso buffo e a patata, e infine apparve anche una bocca con due labbra molto “cicciose” e grosse ma la cosa che colpiva di più era il suo rossetto blu glitterato.
dottor Bisc La luna si avvicinò a Tom che credeva di sognare: “Ciao mi chiamo Gioia e sono la luna, hai visto non sono più brillante come al solito perché un orribile serpente di nome bottor Bisc, e il suo braccio destro Tigre, hanno rubato la mia luce”. la tigre

Tom era molto sorpreso di sentire parlare la luna: il suo desiderio si era finalmente avverato.
Tom era contentissimo e decise di aiutare Gioia a ritrovare la sua luce brillante. Iniziarono la ricerca e partirono per trovare bottor Bisc e la sua tigraccia.

Gioia disse a Tom di cominciare dallo stagno; arrivati a destinazione incontrarono un paperottolo di nome Billi e Tom gli domandò: ‘Hai visto un serpente e una tigre con aria sospetta?” Billi rispose: “Si sono passati ieri e sono andati per di là”.
Billi aggiunse: “Avevano una scatola che illuminava tutto lo stagno e anche più là”.

Billi

la casa di Tom

Tom disse grazie e fece pochi passi. Il suo viaggio, grazie all’aiuto di Billi, era quasi al termine, ma all’improvviso scoppiò un temporale fortissimo e Tom si rifugiò in una grotta: la grotta era la casa di Billi, era molto strana. Appena entrato, Tom, notò un lunghissimo corridoio con appeso un cartello con scritto “GALLERIA PAPERESCA DEGLI ANTENATI DI BILLI”.
Il corridoio era tappezzato di fotografie che ritraevano paperi di ogni generazione.
Billi offrì a Tom un tè caldo. Dopo aver bevuto ed aver parlato un po’, i due erano diventati amici.

Il giorno dopo c’era un bell’arcobaleno, era l’ora di riprendere il viaggio. Tom ringraziò Billi e ripartì. Billi lo supplicò di portarlo con lui, Toni non rispose perché la sua attenzione era stata attirata da una macchina che parcheggiò sull’arcobaleno, Tom si accorse che in questa macchina c’erano bottor Bisc e la sua complice Tigre. Toni era molto intelligente e capì il loro piano: volevano rubare tutta la luce del mondo per abbronzarsi tutto il tempo.

la macchina

 Tom si arrampicò sopra l’arcobaleno con l’aiuto di Billi. La Tigre uscì dalla macchina e cercò di mangiare Tom, ma Tom furbo tirò la coda della tigre e la buttò di sotto. Billi organizzò un’armata di pesci e anatre per aiutare Tom. I pesci sputarono l’acqua contro il bottor Bisc, le anatre beccarono con i loro becchi e infine Tom dette il colpo finale con una mossa di karate e lo mise K.O.. Aspettarono la notte aprirono un sacchetto dove c’era tutta la luce della luna. Gioia ringraziò felice.
Ancora oggi quando Tom non ha sonno, va alla finestra e la luna gli parla.