Il collegio dei mostri

In una grotta in mezzo al bosco viveva una strana e misteriosa famiglia

la casa grotta

composta da quattro mostri: i genitori più i due figli. I genitori, un giorno, dovevano andare in alcuni posti per cercare di sconfiggere uno strano fucile ipnotizzante scappato da un carcere, quindi portarono i figli, anche essi strani, in uno strano collegio di mostriciattoli. Era in cima ad un’altissima montagna, così alta che superava le nuvole e solo i mostri sapevano come arrivarci. Così il mattino dopo, i figli chiamati Greate Blond e Pazzerello si ritrovarono in quel mostruoso collegio con molte persone quasi uguali a loro.

Pazzerello

Greate Blond

I due fratelli erano molto dispettosi, soprattutto Pazzerello che non la smetteva di ridere e di combinare guai. Parlava molto strano e aveva una risatina spaventosa: “hahiho!”. Greate Blond era uno studente sportivo: a calcio se faceva goal, lo faceva nella sua porta. Era come un paperotto con un ciuffo biondo.

il collegio dei mostri

Nel collegio alto dieci piani ci stavano mille mostriciattoli più il direttore e il maestro. Da fuori il collegio sembrava un grosso mostro con le finestre che parevano occhi ed altre che sembrava il naso. Poi, c’era la porta che pareva una grossa bocca ferrata con spunzoni a forma di denti, il campanello che sembrava l’epiglottide ed una lunga strada che sembrava la lingua di quel mostro.

il maestro Gigetto

Pazzerello continuava i suoi scherzi soprattutto al maestro Gigetto.

Dopo qualche giorno Greate Blond disse a Pazzerello di smetterla di fare scherzi a mister Gigetto. Infatti, aveva sentito dire che se gli avesse fatto altri scherzi sarebbe andato dal direttore Ceco Nappone. I compagni di scuola, trovarono molto strano che il direttore lo avesse chiamato, poiché era così gentile che quando il professore gli mandava i mostriciattoli birichini dava loro persino una caramella.

il direttore Ceco Nappone

Greate Blond, il fratello maggiore di Pazzerello, non capiva perché quando un mostro usciva dall’ufficio del direttore avesse un comportamento strano, sempre più misterioso e sempre più serio. l'ufficio dei direttore Pazzerello un giorno combinò uno scherzo al direttore che convocò il maestro Gigetto per prendere provvedimenti. Il signor Gigetto appena entrò nello studio del direttore,

fucile ipnotizzante

vide che il direttore non era Ceco Nappone ma bensì il Fucile Ipnotizzante; cercò di dare l’allarme ma Fucile l’aveva già ipnotizzato. Fucile catturò tutti i mostriciattoli chiudendoli in una soffitta.

Visto che Pazzerello era l’unico fantasma, uscì di nascosto dalla soffitta e liberò tutti gli altri.
Pazzerello aveva un piano: urlare fortissimo tutti insieme per attirare l’attenzione di Fucile. Così fecero finché arrivò Fucile con l’intenzione di ipnotizzarli. A questo punto Pazzerello, furbo com’era, prese uno specchio, e quando Fucile arrivò per ipnotizzare tutti i mostri, il suo sguardo ipnotizzatore colpì lo specchio e si rifletté contro di lui ipnotizzandolo. I mostriciattoli furono tutti liberi e furono nominati eroi per il loro coraggio.