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Alla ricerca degli Egizi perduti | |||
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Un turista visita il Museo Egizio di Torino ed a un certo punto una mummia comincia a parlargli. Dopo il primo stupore il turista, incuriosito, ascolta la storia di Kha: dietro di loro si anima la scena di 3000 anni fa… |
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Kha, un giovane architetto, è innamorato di Merit, la figlia del faraone. Per dirle il suo amore le manda una lettera scritta, naturalmente, in geroglifico. Merit la legge: “Cara Merit, sei bella come una cipolla, i tuoi capelli unti mi fanno venire la diarrea…” e altre scempiaggini del genere. |
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Merit scoppia a piangere, e noi a ridere, sua madre e il faraone scacciano Kha. |
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Allora Kha va dallo scriba che gli dice che è sempre stato un somaro, che eviti di scrivere e che faccia l’architetto e basta. Comunque scrive lui una bella lettera per Merit.
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Mentre Merit
si prepara per le nozze, l’ancella la consiglia di ripensarci e
le dice: Noi si schiantava dalle risate.
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Le nozze sono celebrate da un sacerdote con accento napoletano. |
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Durante la cerimonia arrivano anche Horus, che porta in dono a Kha un bel coccodrillo, e Iside.
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I personaggi si bloccano, il turista saluta la mummia e, rivolto a noi, ci augura una buona gita a Torino. | |||
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