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Tutti insieme in giro per il mondo
- L'incontro con mondi diversi |
Il nostro percorso è stato affiancato
successivamente da un’altra operatrice, conosciuta peraltro già lo scorso
anno, con la quale abbiamo incontrato altri mondi diversi dai nostri.
Partire per una destinazione sconosciuta ha posto i bambini in uno stato
d’animo particolare: desiderio di scoprire, curiosità e apertura verso
ciò che non conosciamo.
Viaggiare senza realmente spostarci da dove siamo, ci aiuta a
comprendere la meravigliosa possibilità di utilizzare l’immaginazione
per trasformarci, inventare, creare, partendo dalla conoscenza concreta
del nostro corpo.
Il suo viaggio cominciava con un trenino elettrico che all’inizio di
ogni incontro si fermava in un posto diverso, lasciandoci doni, musiche
e bei pensieri. |
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La prima tappa è avvenuta nella regione
dei grandi boschi nel nord-est che oggi si trova in due paesi chiamati
Canada e Stati Uniti d’America. C’è la presentazione immaginaria di una
bambina che dice di essere nata qui e che qui sono nati i suoi genitori
e i nonni dei suoi genitori e i nonni dei suoi nonni.
E’nativa americana della tribù Irochese Oneida, il popolo della lunga
casa, ci ha cantato una ninna nanna che i suoi antenati cantavano ai
loro bambini. In quella tribù gli uomini si dedicano alla pesca e alla
caccia, mentre le donne alla coltivazione del granoturco, delle zucche e
dei fagioli e alla raccolta del dolce succo dell’albero che si chiama
Acero.
La gente è convinta che la terra non appartiene agli uomini, sono gli
uomini ad appartenere alla terra.
Ci ha insegnato il gioco dei rotoloni dentro la terra e così tutti
insieme i bambini hanno fatto questo gioco rotolando per terra
divertendosi tantissimo. |
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La seconda tappa è stata quella della
foresta equatoriale precisamente nella Repubblica Democratica del Congo,
dove vivono liberi leoni, elefanti, leopardi, scimpanzé, gorilla,
giraffe, ippopotami e zebre, mentre molti uomini sono oppressi della
guerra, dalla povertà, dalla fame e dalle malattie.
Anche in questo caso e con questo racconto c’è stato l’incontro con
un’altra bambina originaria però di questi luoghi e che attraverso la
musica e il ritmo si è presentata a noi e ci ha insegnato “il gioco
della colla sulle mani”.
Con questo gioco i bambini facevano finta di essere incollati fronte con
fronte, schiena a schiena, mani con mani e camminare così per la stanza
dove eravamo fino allo stacco della musica. |
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La terza tappa è avvenuta fra le grandi
montagne e le foreste tropicali della provincia cinese dello Yunnan.
Yunnan significa a sud delle nuvole ed è conosciuto come il regno delle
piante, degli animali, dei metalli e delle erbe medicinali. Una regione
ricca d’acqua che ospita nove grandissimi laghi, attraversata da sei
fiumi, uno di questi è tra i fiumi più lunghi e grandi del mondo.
In questo paese ogni anno nel mese di aprile si festeggia il capodanno
con “la Festa degli spruzzi d’acqua”: per festeggiare la gente si
riversa lungo i fiumi e si spruzza di acqua per ricordare un tempo
lontano in cui una coraggiosa fanciulla aveva liberato il paese da un
terribile drago.
E così insieme abbiamo giocato a questo gioco con delle strisce celesti
di carta crespa che rappresentavano in maniera simbolica l’acqua. |
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L’ultima tappa è stata quella dell’india,
un vastissimo paese dalle antiche origini e tradizioni.
In questo paese si può ammirare una grande varietà di paesaggi, dalle
montagne più alte del mondo alla pianura attraversata dai fiumi, dal
deserto alla foresta tropicale, così come infinite varietà di animali,
piante e fiori.
E a proposito di fiori… in alcune regioni dell’India i contadini usano
festeggiare l’arrivo della primavera con canti e danze indossando
eleganti abiti pieni di colori e a proposito di primavera abbiamo letto
le parole di un poeta indiano che tanto amava osservare la natura:
Di pianta in pianta dentro la foresta
La bellezza del verde è in festa
con nuovi giochi di colori
di fiore in fiore.
(Tagore da “Vecchio”)
Insieme abbiamo così fatto il gioco dei fiori danzando tutti insieme e
fermandoci nel punto in cui eravamo quando la musica si fermava. |
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