Il viaggio del grano |
Passano i giorni e i mesi; l’inverno finisce, torna la primavera. Un tempo
lunghissimo per sperimentare, quest’anno, la separazione, la distanza e
l’impossibilità di un controllo diretto su una cosa cara: il grano. Per
tutto questo tempo, infatti, i bambini perdono di vista il loro grano e
devono quindi decidere, interiormente e individualmente di proteggere
attivamente un affetto. Le insegnanti mantengono vivo il ri-cordo e
ri-chiedono ai bambini l’impegno e la responsabilità necessari per non
scordare, ovvero per non fare uscire dal cuore il grano nonostante la grande
distanza dagli occhi. |
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Come si fa se non si conosce la strada?
Fidiamoci del grano perchè lui ci guida. |
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Una volta ci hai detto che non sempre le strade più comode sono le migliori, bisogna scegliere. Il grano è di tutti quindi bisogna scegliere tutti. |
Di me vi fidate? Allora vi guido io. |
Questa è un'esperienza di gruppo e si dovrebbe viverla tutti
insieme. Ci sono bambini che pensano soltanto ad andare veloci, ma non si
godono il momento, il viaggio. |
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Ecco il vento, c'era anche prima, però ora è più forte e fa muovere l'erba come le onde |
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Sembra il grano - mare! |
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Non tira più vento, forse abbiamo perso la strada |
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Ecco il vento di nuovo. Prima era come se si
fosse nascosto, ma era sempre con noi. Non ci ha abbandonato! |
Arriviamo vicino ad un cartello che ci indica
Pagnana, è una conferma che la strada che abbiamo fatto è giusta. Il grano e il vento sono amici |
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Ognuno, da solo, deve trovare
la sua strada. La lentezza ci fa scoprire e apprezzare la storia scritta per
noi da un nostro compagno. Ci mettiamo seduti ad ascoltare. |