Al campo incolto: |
Tutto è cominciato partendo dalla fine: una mattina d’autunno i bambini sono tornati con le insegnanti nel giardino della scuola, dove l’anno precedente avevano coltivato il loro grano. |
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Non c’erano più le spighe, le girandole, lo spaventapasseri,
non c’era più la vita di cui prendersi cura con gioia e speranza; tutto
sembrava finito. |
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Questo è un necessario smarrimento, perché sentire e accettare una fine è
indispensabile per lasciare spazio al nuovo. Dopo un momento di sconforto e silenzio, le insegnanti hanno aiutato i bambini a ri-conoscere la forza feconda dei ri-cordi, senza cadere nella trappola della nostalgia che imprigiona nel passato e non permette di vedere il futuro. Ricordare significa ri-portare nel cuore; i bambini sono stati capaci di ri-cordare e ri-portare nel loro cuore la bellezza dell’esperienza fatta col grano: erano pronti per seminare ancora. |
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Io ricordo |
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Quando abbiamo
tagliato le spighe di grano era buio |
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Quando uno dopo
l'altro si buttarono i semi nella terra |
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Quando andavamo
fuori tutti i giorni per vedere come crescevano |
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Perché la bellezza porta sempre fuori e oltre e anche perché lo spazio del giardino non era più sufficiente ad accogliere tutto quel seme, abbiamo concordato con la fattoria di Pagnana, che è vicina a Rignano, l’utilizzo di un bel pezzo di terra per coltivare il nostro grano. |
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