La lettera per le famiglie

 “Vedo con occhio che sente,
sento con mano che vede.”
V Elegia Romana Johann Wolfgang Goethe


Sono passati mesi da quando un mattino d’inverno, insieme, abbiamo preparato della terra alla semina con l’entusiasmo e la gioia di chi si avventura in un sogno. 

Da allora ho visto entrare, ogni mattina, con passi veloci, un bambino, che si è fermato in un punto della finestra e ha gettato i suoi grandi occhi azzurri su quel piccolo campo seminato.

La nebbia certi giorni ci soffocava, lo sguardo e l’anima, ma lui guardava; la brinata della notte, certe mattine, ci rabbrividiva la pelle e le speranze, ma lui guardava; il vento certi giorni faceva impazzire le girandole e rendeva incerti gli spaventapasseri e le nostre attese... ma lui guardava.

Il sole della primavera, che quest’anno ci ha sorpreso, ha colorato di verde quel campo e lui orgoglioso ha guardato; adesso piante alte e robuste ondeggiano con le loro spighe al vento caldo e sembrano danzare con le poche girandole coraggiose rimaste nel tempo e che hanno dato loro bellezza e coraggio... e quel bambino ancora guarda con lo sguardo sicuro e forte che danno le esperienze vere della vita. 

E' stato bello cogliere quello sguardo e sentire che dietro a quegli occhi tante piccole anime avevano imparato a sentire nella vita, nelle relazioni, nelle emozioni, cose che non avrebbero dimenticato mai, come una traccia interna che li avrebbe potuti orientare per sempre:

·         “ ... in ogni seme c’è la potenza di nascere”, ha detto un bambino un giorno, in ogni seme c’è una futura spiga

·        la paura e i momenti difficili sono una parte del percorso che rafforza il nascere e il crescere

·        che un “frutto” una “spiga” che porterà bellezza nella vita di ognuno e per la quale bisogna lottare

·        che le radici, per far crescere bene, si aggrappano laddove c’è forza, nutrimento, sostanza

·        che la vita prevede la trasformazione, il cambiamento, e che, senza “tagliare”, la vita non si rinnova mai e si ferma, è sterile

·        che la bellezza, lo stupore, la speranza, vanno coltivati... come l’amore.

 “Tenetevi stretti ai sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.”
           Langston Hughes

 

Vi invitiamo mercoledì 6 e giovedì 7 giugno p.v. presso la scuola, alle ore 21.00, ad “affacciarvi” come quel bambino a quella finestra perché anche voi possiate con la vostra anima cogliere e sentire quello che quei grandi occhi azzurri hanno visto... e a tornare in quel campo dove il grano aspetta braccia forti e cuori pulsanti e coraggiosi per essere mietuto.

Tornate tutti, saremo in tanti, tutti insieme come in un’antica festa, perché insieme abbiamo cominciato a muovere quella terra, sarà bello e naturale come per un bambino guardare da una finestra e sognare.