… “Fortunato colui che con ali vigorose
si lancia in regioni serene e luminose,
libera i suoi pensieri al cielo
come allodole quando è mattino,
e sulla vita vola e facilmente comprende
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.”
Charles Baudelaire
Questo progetto è lo sviluppo
dell’esperienza svolta lo scorso anno scolastico dalle stesse
classi. Alcune di queste lo proseguiranno anche l’anno prossimo, per
altre (le quinte) rappresenta la conclusione di un percorso, anche
personale e scolastico, con la voglia di lasciare un ricordo ai
compagni che restano e l’impegno di partecipare affettivamente e
personalmente al proseguimento del lavoro.
Un anno fa seminare il grano, coltivarlo, mieterlo è
stato stupore, innocenza, novità, meraviglia.
È stata un’esperienza di attesa e di
sorpresa, di immaginazione e di fiducia.
Quest’anno, quegli stessi bambini che
un anno fa hanno seminato, coltivato e mietuto, sono cambiati, sono
cresciuti, sono maturati: la terra con il grano ha reso la loro
anima sapiente.
Hanno saputo cogliere e capire dalla
terra il segno che era il momento di rompere gli indugi e di fare
ancora.
C’era da raccogliere forze e semi per
trovare la responsabilità ed il coraggio di ri-pensare le azioni,
ri-trovarsi e ri-vedersi in quel grano.
La magia di quest’anno è avvenuta
anche nell’anima di quei bambini che nello stesso tempo sono
diventati la terra ed il seme che loro stessi
coltivavano: “domani io nasco!” ha detto uno di loro.
Un’esperienza vigorosa e luminosa fa “comprendere il linguaggio dei fiori e delle cose
mute”, crea significati, costruisce simboli e fa sentire e vedere
vita.
Adesso quei bambini sanno che loro,
come i chicchi di grano, nascono, crescono, mettono radici e cercano
cose buone per crescere ancora, temono, maturano. Sanno che c’è un
momento per il taglio e che il distacco è una promessa di nuova vita
e vita nuova.
Sentono la potenza della vita perché
possono crearla e creandola la vivono e questo li anima e li rende
responsabili e sapienti.
…” Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza…”
da “Portami il girasole” di Eugenio Montale |