Arnolab: il bosco in un racconto

"Il fantastico mondo di Aironia alla Garzaia"
 

C'era una volta, in un paese lontano chiamato Africa, un gruppo di strani uccelli alti, altissimi! Li chiamavano Aironi. Erano di diverso tipo, chi più alto, chi più basso ma tutti avevano un becco lungo lungo., robusto robusto e appuntito appuntito, come una fiocina o una freccia e ali larghe larghe come le vele di una nave., forse un po' meno... ma comunque grandi grandi. Tutti avevano zampe lunghe e strette strette, e collo lungo lungo e stretto stretto e piedi piatti piatti con quattro dita lunghe lunghe portate tre davanti e uno dietro. E tutti vivevano vicino ai grandi fiumi africani.
Stava finendo l'inverno i diversi tipi di aironi zitti zitti si raggruppavano e una alla volta spiccavano il volo.....frrrrrrrrrrrrrr... alla ricerca di un posto ideale per costruire un nido.
Leroy il guardabuoi si era alzato in volo per ultimo. Era la prima volta che affrontava questo lungo viaggio ed era un po' spaventato.
La regola degli Aironi era che ognuno fosse in grado da solo di trovare la propria strada. Così si fece coraggio e spiccò il volo. Leroy volò potente con le sue enormi ali; attraversò tutto il deserto del Sahara e sorvolò l'immenso mar Mediterraneo.
Di tanto in tanto si riposava su uno scoglio e mangiava qualche pesciolino, fino a che vide la costa, vide un'enorme distesa di terra ed alberi e fiumi e laghi...
Era finalmente giunto in un nuovo paese chiamato Italia. Sentiva che l'aria era più fresca dell'Africa e vedeva tanto verde e azzurro sotto di sè. Si fermò sulla sponda di un fiume tranquillo, lento lento, circondato da tanti alberi.
"Siiii ci siamo"! Ecco un bel fiume! Ora posso finalmente mangiare in pace! E si fermò su un isolotto in mezzo al fiume.
Ma subito fu distratto da un lampo colorato azzurro e arancione....frrrrrrrrrrrr....un lampo volava velocissimo a pelo d'acqua quando ad un certo punto splash ! riemerse in due secondi con un pesciolino in bocca.
"Ma che...ma quello è il genio della pesca!" esclamò impressionato Leroy. Il lampo azzurro e arancione arrivò come un missile su un ramo vicino a Leroy e si mise a mangiare il pesce appena catturato. Leroy osservava meravigliato quell'uccello piccolo, piccolissimo, azzurro azzurrissimo e arancione arancionissimo. Il quale si sentì un attimo osservato e fece: "Psss psss psss. Che hai da guardare spilungone??"
"Spilungone! Oh scusa non avevo mai visto nessun uccello pescare così velocemente e precisamente come te" "Eh ti credo! Io sono the king fischer, il re dei pescatori, mi chiamo Martin Pescatore" esclamò il piccolissimo uccello colorato tutto impettito e fiero di sè.

foto fiume Arno nei pressi della Garzaia

disegno di una parte della storia "E tu chi sei spilungone?"
"Mi chiamo Leroy il guardabuoi. Sto cercando un posto per pescare e fare il nido. Qui ci sono tanti alberi interessanti per fare il nido, ma non vedo nessuno dei miei amici. Hai mai visto degli uccelli simili a me?"
"Ah si! Ecco a chi mi assomigliavi! Sono là i tuoi amici. In quel boschetto di salici. Fanno una confusione. Scusami ma devo sbrigarmi a finire il nido, la mia bella è in dolce attesa!"
E sparì come un fulmine andandosi a posare su una parete di terra. Con colpi energici del robusto becco, Martino il Pescatore iniziò a fare un buco tondo tondo nella terra e piano piano scavò una lunga galleria.
"Grazie tesoro mio!" escamò la compagna di Martino che come un fulmine entrò nella galleria e in fondo in fondo depose delle piccole uova bianche bianche. Felici i due sposi intonarono una ninna nanna per le loro uova.
"Pss pss dormite dormite nostre "uovine"
siete belle e piccoline
al calduccio voi starete
e ben presto vi schiuderete
Dormite dormite nostre piccine
pss pss"
"Ahhh che bello! Voglio innamorarmi anch'io! e Leroy andò alla ricerca del boschetto di salici e lì trovò tanti amici aironi. Trascorse felice tutta l'estate alla Garzaia ma alla fine arrivò il momento di tornare in Africa:
"Ciao Garzaia, ci vediamo la prossima primavera!"
E aprendo le loro grandi ali, tutti gli aironi spiccarono il volo di ritorno alla lontana, ma calda Africa.