E' il segno che fa il disegno

I segni :
Strumenti diversi producono segni diversi e con lo stesso strumento si possono tracciare segni diversi secondo la pressione e il supporto su cui vengono tracciati.

- Sono onde rovesciate a testa in giù, vero Simonetta?
Ins - Ognuno ci può vedere cose diverse.
- E’ vero allora non sbaglia nessuno?
Ins - Certo che no!
- Sembrano delle stradine di montagna.
- No, a me sembra un fiume, vedi che va in giù.
- A me sembra una nuvola molto grossa

- Io ci vedo un giardino, però dentro non ci sono i fiori perché ancora non ce li hanno piantati.
- E’ bello questo gioco, perché non si sbaglia mai!!

Prima considerazione:
La conversazione è andata avanti per diverso tempo. Tanto che è diventato un gioco che i bambini fanno tra di loro anche nei momenti liberi. Quando i bambini hanno capito che l’invito dell’insegnante a dire ciò che a loro sembrava non era un modo carino di indovinare ciò che fosse, ma davvero quelle forme potevano rappresentare cose diverse per ognuno di loro, la loro attenzione e partecipazione è aumentata ed è cominciata una ricerca nella fantasia. I bambini hanno mantenuto questo atteggiamento per tutta la durata del percorso.

E ancora…
-        Io le chiamerei onde tonde.
-    A me sembrano montagne.
-    Noo, sono carriole che vanno in giù.
-    Io ci vedo dei serpentoni che strisciano lunghi.
-    Anche per me sono dei serpenti.

      - Questi per me sono dei segni, come quelli che ci si scrive.
- No, sono dei passi di un rinoceronte.
- Sono anche delle scritte sulla maglietta.
- A me sembrano tante foglie che vengono giù.
- Possono essere anche uccelli che volano nei cieli.

- Per me sono tanti tetti.
- A me sembrano frecce.
- A me sembrano dei cartelloni che servono per le macchine sennò sbattono e poi si muore.
-Sono anche delle macchinine a punta.
-E le ruote dove sono?

      -  Sono sotto.
- Per me sono dei triangoli a forma di  cartello!
-  Sono delle finestre.
-  Anche delle macchinine senza “rote”.
-  Possono essere anche aeroplani senza ali .
- Anche case senza tetti.

      - Sono tante facce senza occhi, bocca e nasi .
- Possono essere anche dei palloni per giocare.
- Per me sono delle perline.
- Sono le buccole della mamma.
- Anche la collana delle mamma ha i pallini così.
- Possono essere anche soldi.

- Per me sono strisce.
- Ma possono essere anche dei bastoncini.
-  Dei bachini un po’ lunghini e un po’ cortini.
-  No! Sono dei cacciaviti, io li ho visti: li ha il babbo quando raccomoda le “robe”.
- Per me sono dei legnettini per farci le frecce.

- Queste sembrano le stelle del cielo.
- No, quelle sono colorate, queste sono nere.
- Allora sono puntini.
- Sono brillantini.
- E’ come la barba.
- No, a me è venuto in mente: tanti NEI!