In un luogo ( chi sa dove?! Chi
sa quando?!) esisteva un paese.
Era un piccolo paese con case grigie e scure.
Era un paese molto strano perché lì i raggi del sole non
arrivavano ed il cielo era sempre coperto da nuvoloni neri. |
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Gli abitanti restavano sempre
chiusi in casa attirati dall’unica cosa che sembrava essere
divertente: la televisione.
In realtà la vera ragione di tanta tristezza era proprio la
televisione... |
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Tutto cominciò molti anni prima.
Allora il piccolo paese era pieno di colori e i bambini
passavano il tempo fuori a correre sui prati e a saltare i
piccoli fiumiciattoli che scorrevano lì vicino.
Un giorno però arrivò un venditore. |
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- Venite, venite! Guardate cosa
vi ho portato. Dentro questa scatola ci sono tutte le cose che
vi occorrono: volete correre? Ecco premete qua e subito vedrete
campi e prati. Volete un gatto! Niente di meglio! Eccolo qua
pronto a mangiare scatolette e a saltare ad ogni vostro comando.
Così bambini, mamme, nonni cominciarono ad acquistare ogni tipo
di “scatola”: televisioni, game boy, computer. Tutti erano
attratti dalle immagini che le scatole producevano e così, piano
piano, i fiori cominciarono a non sbocciare più, gli uccelli a
non cantare, il sole a non brillare. Perché d’altronde avrebbero
dovuto farlo? Nessuno più li osservava, nessuno più li
ascoltava. |
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Un giorno però accadde un fatto
strano. Arrivò in quel paese un piccolo ometto. Era vestito in
modo molto buffo con pantaloni di velluto verdi, tenuti su da
grosse bretelle che coprivano una camicia a quadri rossa e blu.
Al collo portava un fazzoletto annodato e sulla testa un
cappello di paglia.
Portava con sé un piccolo sacchetto pieno di semi. Al suo arrivo
il buffo ometto guardò perplesso il paese.
“Mhm! “ pensò “ è proprio qui che dovevo arrivare!”
Prese dal suo furgoncino una vanga, scelse un piccolo spazio
aperto e cominciò a scavare. |
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Nessuno in paese si accorse di
lui, tranne un bambino che aveva distolto per un attimo la sua
attenzione dal computer e aveva guardato fuori dalla
finestra.“Cosa farà mai quell’uomo?” pensò “Che buffo modo di
comportarsi!”
Eh già, ormai i bambini di quel paese sapevano solo giocare ai
videogiochi o guardare la tv!
Così giorno dopo giorno il bambino cominciò a guardare il buffo
ometto che era tutto attento al suo lavoro: zappava, metteva un
seme in terra, ricopriva con cura la buca. |
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Il sole, dal cielo, osservava la
scena e decise di mandare un suo raggio per scaldare i semi.
Piano piano spuntarono numerose piantine: zucche, zucchine,
porri, broccoli, cavolfiori, carciofi. Tutte le verdure
ricoprirono quel piccolo pezzetto di terra che diventò sempre
più colorato e profumato.
Il bambino non credeva ai suoi occhi! Che strana magia era
quella!
Decise di chiamare i suoi compagni di scuola. Insieme uscirono e
andarono dall’ometto piccolo e buffo.
“Cosa sono queste strane cose?”chiesero
“Sono verdure! Adesso sono pronte per essere colte e cucinate.
Le volete assaggiare?”
“Sì, sì!” risposero in coro i bambini.
Così ogni mese il cuoco della scuola cuoceva in modo diverso una
verdura: la zucca gialla, il cavolo verza, quello cappuccio, i
broccoli, i porri e tante altre ancora. |
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I bambini così scoprirono tanti
colori, sapori diversi e decisero di coltivare anche loro un
piccolo orto. |
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Da allora il paese, tornò ad
essere colorato e pieno di allegria.
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