LA PACE TRA REALTA' E FANTASIA

LA PACE E'… 
ESSERE UN QUADRATO 
IN UN MONDO DI TONDI

C'era una volta un bambino che era appassionato di tutte le forme geometriche, un giorno andò in una biblioteca per una ricerca scolastica di geometria. Trovò molti libri, ma uno in particolare era molto vecchio, perché la polvere lo dimostrava. Fu così che lo aprì e vide che non c'era scritto nulla, così provò a toccare le pagine e, all'improvviso, fu risucchiato dal libro.
Quando si risvegliò, si trovò in un'isola abitata dalla tribù dei Tondi che esclamarono:
- Un Quadrato! Non sei della nostra specie!!
Il bambino, non capendo, si guardò in uno specchio e si accorse di essere diventato un quadrato.
Rimase molti giorni nell'isola da solo.
All'improvviso trovò un Tondo che non aveva paura di lui, si misero a parlare, ma il Tondo inciampò e cadde in un precipizio. Il Quadrato non sapeva che fare, poi si buttò in soccorso e lo salvò.
Andarono insieme alla tribù e tutti lo ringraziarono di aver salvato il Tondo.
La tribù dei Tondi riuscì a far diventare di nuovo umano il Quadrato e quel bambino diventò un mito della geometria.

NICCOLO', SAMIRA, FRANCESCO L. 
CLASSI IV RIGNANO

LA GUERRA CHE NON FINIVA MAI

C'era una volta una guerra lunga, che non finiva mai, molti soldati morivano.
Noi eravamo di qua e i nostri nemici erano di là: ecco la nostra bandiera con la stella che sventola, i nostri cannoni che sparano tanto.
Un giorno eravamo rimasti senza il bronzo, il ferro e il legno, allora il Generale Borbottone de Kaarlà ordinò di prendere tutti i chiodi e tutti i pezzi di legno delle falegnamerie e di costruire un cannone potentissimo.
Il Generale Borbottone de Kaarlà ordinò:
- Fuoco!
L'artigliere pigiò il pulsante e… il cannone invece di sparare le bombe, sparava la legna con tutti i chiodi attaccati.
Il Generale nemico Borbottonen de Scrutern fece lo stesso e i pezzi di legno sparati dai due cannoni si unirono e costruirono un ponte. 
I soldati vi salirono sopra ed ecco sul ponte apparire un arcobaleno: subito scoppiò la pace.

SAMUELE FABBRINI  - CL. III RIGNANO

LA GUERRA PACIFICA

Un giorno nel paese del Nonso regnavano due re: il re Borbottone e il re Brontolone.
Il re Borbottone credeva di essere il più grande, perché aveva un grande castello che si chiamava "America". Gli aveva dato questo nome perché credeva che fosse grande come il continente americano.
Il re Brontolone credeva di avere il castello più alto e più spazioso di tutti.  Il suo castello si chiamava "Mondo", perché credeva che fosse grande come il mondo e quindi più grande di quello di Borbottone.

Loro litigavano per ore dicendo ripetutamente:
- Sono io il più grande!
- No, sono io il padrone del mondo!
- No ,io.
- No, io.
E così via, a giornate intere. Alla fine Brontolone non ne poté più e dichiarò guerra.
Il re Brontolone radunò tutte le sue truppe, credendo che fossero formate da milioni di uomini, invece i volontari erano solo 5 o 6. Allora Borbottone iniziò a ridacchiare credendo di avere lui mille uomini a disposizione, ma anch'egli ne aveva solo 5 o 6. 
A questo punto sembrava assurdo fare la guerra, ma la fecero lo stesso.
Borbottone aveva i cannoni che sparavano inchiostro e Brontolone aveva i cannoni che sparavano polvere soporifera.
Un giorno nel paese del Nonso arrivò un bambino africano che andò dal re Brontolone e gli chiese:
- Come mai qui non c'è la pace? Da me, in Africa, ci sono solo mine sparse, allora io sono emigrato qui per cercare la pace, ma vedo che in tutto il mondo c'è la guerra. Se continueremo così, la razza umana si estinguerà e il mondo starà meglio senza di noi, perché noi lo danneggiamo e gli procuriamo molte "ferite". Chissà quanti morti!!! - Ovunque andremo ci saranno almeno dieci morti solo in una strada e a migliaia in una regione. Perché continuare queste stupide guerre?
Il re Brontolone fu stupito da queste parole e gli chiese dove avesse studiato tutte queste cose. Il bimbo rispose:
- Io queste cose non le ho studiate, queste parole mi vengono dal cuore, Sua Maestà. Basta ascoltare la musica del mondo!
Il re indispettito gli disse di uscire dal castello e di andare da un altro re.
Uscito il bimbo, Brontolone rifletté sulle parole sentite e si rese conto che il piccolo aveva ragione. Improvvisamente sentì una musica venire dal suo cuore e si accorse che le dure catene del male si erano sciolte.
Il bambino si ritrovò davanti al castello del re Borbottone, vi entrò e si ritrovò a parlare con il re stesso. Anch'esso si accorse subito che la ragione era dalla parte del bimbo.
Borbottone uscì dal castello e vide Brontolone che correva nel suo prato felice come una pasqua. Brontolone vide che Borbottone aveva le lacrime agli occhi. I due re si guardarono e poi si corsero incontro e si abbracciarono contenti.  Avevano finalmente capito che nel mondo non c'è solo la guerra, ma, se si riuscisse a capire quanto è importante la vita degli altri, ci sarebbe solo tanto amore e misericordia.
Una parola sola dice tutto questo, basta usarla e pronunciarla bene. Questa parola è PACE. 

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