DEL NARRAR ALLEGRO E FESTOSO
NEL MEDIOEVO

classi 4^ A - 4^ B
Rignano

Venerdì 19 marzo abbiamo preso parte ad un banchetto un po' speciale preparato dalle mamme Eva, Miria, Paola e Tamara.
Abbiamo chiuso gli occhi e in un attimo siamo diventati nobili, artigiani e contadini, poi la scuola è scomparsa e ci siamo ritrovati in un castello medievale.

tavolo allestito

L'INVITO

invito al banchetto

"Or dunque venite voi piccoli vassalli, cortigiani, castellani e cavalieri senza cavalli.
Nel medioevo stasera un po' vivremo e noi a esser vassalli proveremo.
Un banchetto il signore ha organizzato, mettete voi in pratica ciò che in storia avete studiato!"

LA CUCINA NEL MEDIOEVO

Alla fine del Medioevo la gastronomia assunse un'importanza notevole. Che si trattasse di piatti per i giorni di grasso o per quelli di magro, le mense erano sempre un profluvio di sapori esotici, soprattutto quelle dell'alta società.

La gastronomia medioevale si appoggia su tre fondamentali pilastri: l'uso delle spezie, il dualismo tra minestra e arrosto e l'opposizione fra cucina di grasso e di magro.

lavaggio delle mani

bambini seduti al tavolo del banchetto

Le spezie erano oggetto di uso massiccio. Dal punto di vista sociale, più alto era il livello di gerarchia, più le quantità di spezie consumate aumentavano.

La minestra è il primo piatto forte, servita in scodelle di legno e mangiata con cucchiai sempre fatti di legno.

L'arrosto, più di ogni altro alimento, segnala la tavola nobile.
E' costituito da carne arrostita: volatili, selvaggina o domestici. Viene mangiato su di un "tagliere" di legno o di metallo.

IL GIULLARE RACCONTA 
LA NOVELLA "CHICHIBIO E LA GRU"

"Eccomi qui presente alla vostra festa, madonne e cavalieri; sono Evano, giullare alla corte del Re Gorio, e da me udrete, per vostro diletto, una storia assai piccante, che ho avuto l'onore di ascoltare dalla viva voce dell'autore, messer Giovanni Boccaccio, e che egli, per ragioni sue, ha poi inserito in una raccolta di novelle da lui chiamata "DECAMERONE".

Qui si narra della storia del signor Currado Gianfigliazzi e del suo bizzarro cuoco, Chichibio, che per compiacer Donna Brunetta in un gran pasticcio si ritrovò, ma per la sua astuzia e la sua simpatia, tutta l'ira del padrone  si trasformò presto in festa e riso.
Così dunque, con la sua pronta e divertente trovata, Chichibio evitò la brutta esperienza di un meritato castigo e si rappacificò con il suo signore!"

il giullare narra una novella

giullari che suonano e cantano

CHE SIA STATO BELLO OPPURE BRUTTO
CHE ABBIA ISPIRATO UN SORRISO
OPPURE UN CRUCCIO
CARI BIMBI ORA VI DICO
CHE IL MIO LAVORO E' QUI FINITO

LA FESTA E LE DANZE

bambini che assaggiano pasticcini

bambini che danzano

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