L'INCONTRO CON LORENZA MAZZETTI

classi quinte
Rignano e Troghi

La Giornata della Memoria è un giorno nel quale si ricordano tutti gli Ebrei perseguitati, portati nei campi di sterminio, uccisi. Si celebra il 27 gennaio perché il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, che è il più famoso dei campi di concentramento e si trova in Polonia.

Questo giorno serve affinché tutte le persone non si scordino dei fatti accaduti nel periodo in cui a capo della Germania c’era  il famoso  e crudele dittatore Adolf Hitler.

Per parlarci di questa giornata è venuta nella scuola elementare di Rignano Lorenza Mazzetti, che ha incontrato i ragazzi delle quinte di Rignano e Troghi. Questa signora è vissuta  durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia.
Lei è una testimone vivente di quei fatti perché è sopravvissuta all’eccidio del Focardo, una località situata nella nostra zona, tra San Donato in Collina e Rignano sull’Arno. E’ una signora anziana, bionda, con i capelli lunghi per la sua età e la voce bassa, ma siamo riusciti ad ascoltare tutto stando zitti.

disegno: la persecuzione degli ebrei

Ci ha raccontato la sua storia. Quando era piccola, dopo che era morta sua madre, lei e sua sorella andarono a vivere dagli zii al Focardo. Il loro zio era Robert Einstein, di origine ebraica, cugino del famoso scienziato Albert Einstein, la zia si chiamava Nina Mazzetti Einstein. Nella villa, Lorenza e sua sorella Paola erano state accolte bene e vivevano serene con gli zii e le cugine.
Ma nell’agosto del 1944 un gruppo di soldati tedeschi trovarono la famiglia e trucidarono la zia e le cugine. Lo zio non era in casa, si era nascosto nel bosco con i partigiani, ma dopo un po’ di tempo si uccise anche lui per il dolore. Lorenza e sua sorella furono risparmiate solo perché avevano un altro cognome! Poi i Tedeschi incendiarono la villa e Lorenza e sua sorella vedevano bruciare il Focardo da un colle vicino.
Ci ha raccontato che anche anni dopo lei, quando andava a dormire, continuava  a sognare il fatti che erano successi e, quando studiava, nei libri vedeva le scene vissute nel '44. Esasperata da questi pensieri, voleva dimenticare e per questo chiese aiuto a uno psichiatra. Il medico le disse che era evidente che lei voleva dimenticare, ma il suo cervello voleva ricordare e che le consigliò di immortalare i suoi ricordi scrivendo la sua storia. Perciò lei ha scritto un libro che s’intitola “Il cielo cade”, dove racconta tutta la sua vita.
Conoscere una signora che ha vissuto la  seconda guerra mondiale è stato emozionante ed eravamo molto attenti e curiosi di sentire le sue parole. Dopo questo incontro le nostre sensazioni sono state di tristezza per la sua storia e anche un po’ di amarezza per la cattiveria degli uomini contro gli altri uomini. Il suo racconto è stato molto doloroso e abbiamo pensato che non avere più una famiglia e ricordare quei brutti momenti sarebbe stato per noi molto difficile.
Speriamo che questi fatti terribili non accadano più in futuro, non devono essere dimenticati da nessuno, pe
r non correre il rischio di farli accadere di nuovo. Dopo aver incontrato Lorenza Mazzetti ci siamo sentiti nuovi testimoni della Giornata della Memoria.
La Giornata della Memoria

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