Il 24 gennaio è venuta a trovarci a scuola la signora Carla Sadun, della
Comunità ebraica di Firenze.
Lei aveva la nostra età negli anni della
seconda guerra mondiale e ci ha spiegato che cosa è successo allora.
Ci
ha detto che, a causa di leggi razziste promulgate dal governo nazista
tedesco ed anche dal governo fascista italiano, sono morte tantissime
persone innocenti, che avevano la sola colpa di essere, secondo loro,
“diverse”.
Fra queste persone, ben 6 milioni erano ebrei ed un milione e
mezzo erano bambini. Lei è stata fortunata ed è riuscita a sfuggire al
“campo di concentramento”.
Ecco la sua storia!
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Ferrara, 1938 – Leggi
razziali
Carla ed i suoi compagni ebrei vengono cacciati dalla scuola
pubblica statale. E’ una grande umiliazione!
Vengono costretti a frequentare speciali scuole ebraiche. Tutti
sono obbligati a portare, appuntata sul vestito, una stella
gialla, la stella di Davide, che rivela che sono ebrei. |
Intanto la guerra, dal giugno 1940, si
abbatte sull’Italia ed anche a Ferrara ci sono bombardamenti e
distruzioni.
Oltre ai disagi della guerra, gli ebrei sono costretti a
sopportare altre discriminazioni, come il non poter entrare in
certi locali, non poter usare come gli altri i mezzi pubblici,
non poter fare più certi lavori, ad esempio l’insegnamento. |
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Nell’ottobre del ’ 43 si
sente dire che tutti gli ebrei devono andare nei “campi di
concentramento”, probabilmente a morire. Il regime nazista voleva
infatti sterminarli tutti.
Carla e la sua famiglia scappano di notte, per non farsi prendere.
Lasciano la loro casa e tutte le loro cose care!
Finalmente, dopo un viaggio faticoso, riescono a mettersi in salvo
sulle montagne dell’Appennino Bolognese, dove Carla e la sua
famiglia trovano una sistemazione di fortuna. |
Rimangono in montagna per quasi un anno.
Hanno grande difficoltà nel procurarsi il cibo perché, essendo
ebrei, non hanno le tessere con cui allora si comprava da
mangiare; devono quindi procurarsi il cibo al mercato nero, ossia
illegale.
Carla cerca latte e formaggio dai pastori.
Ma le truppe tedesche arrivano anche in montagna e con loro
arrivano i nazisti, le SS ed i fascisti, che sono un grave
pericolo per gli ebrei.
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Nel settembre del ’ 44
la famiglia di Carla deve nuovamente abbandonare il proprio
rifugio e scappare nella notte verso sud, cioè verso la
Toscana, territorio già libero dalle truppe tedesche.
Mentre attraversano un bosco incontrano dei partigiani, cioè
degli italiani che combattevano contro i Tedeschi, con gli
“Alleati”. Loro li informano che ci sarà un combattimento con
le truppe tedesche e dicono di andare verso sud, da dove
arrivano gli Americani. |
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Finalmente Carla e i suoi li
incontrano mentre risalgono, combattendo, la penisola. E’ per loro
una grande gioia ed un grande sollievo!
Improvvisamente però hanno paura, perché i soldati li spingono ai
lati della strada…capiscono poi che fanno questo solo per salvarli
dalle mine che infestano la zona! Che felicità! |
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Poi li caricano tutti su un
camion che li porterà, non a Firenze dove volevano andare, dalla
famiglia della mamma di Carla, ma a Pistoia.
Da Pistoia, a piedi, partono per andare a Firenze.
Il viaggio, molto faticoso, durerà una settimana.
Arrivati a Firenze scopriranno purtroppo molte distruzioni. Della
famiglia della mamma di Carla non è rimasto più nessuno e questo
è, naturalmente, un grande dolore! Loro comunque, sono in salvo…e
insieme! |
Finalmente Carla, dopo la guerra, viene
riaccolta, insieme con tutti gli altri bambini ebrei, nella scuola
pubblica e così finiscono le discriminazioni.
Speriamo che queste cose non si ripetano più! |

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27 gennaio
“Giorno della Memoria”:
perché non succeda mai più! |
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