Le cascate
delle Marmore |
Finalmente è arrivato il
giorno della gita, non vedevamo l’ora.
Siamo partiti prima delle otto con un pullman, il viaggio è
stato lungo, ma nessuno si è annoiato.
All’inizio le “Cascate” non c’erano ma le maestre ci avevano
spiegato che l’acqua viene usata per produrre energia elettrica
e per questo la cascata apre solo in alcuni orari per i turisti. |
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Quello che non sapevamo
era che ad aspettarci, per farci da guida, c’era uno gnomo. È
stata proprio una bella sorpresa.
Lo gnomo ci ha detto di essere uno Gnefro e ci ha narrato la
storia fantastica delle cascate. Ci ha raccontato del pastore
Velino che si era innamorato della ninfa Nera che abitava nelle
terre “di là” , della cattiva Giunone, dell’anello magico e di
come Nera fu trasformata in fiume e Velino in cascata per
poterla raggiungere.
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Lo “Gnefro” aveva una
borsa che sembrava un sasso e dentro aveva delle cose magiche.
Ci ha accompagnato lungo un percorso alla scoperta delle cascate
e insieme abbiamo fatto delle magie pronunciando delle parole
magiche dopodiché ci siamo salutati. |
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Intanto, finalmente,
avevano aperto l’acqua della cascata ma non potevamo neppure
avvicinarci perché arrivavano gli schizzi.
Con la maestra siamo andati vicino per fare delle foto ed era
divertente prenderci gli schizzi, sembrava ci fosse la nebbia
sopra la cascata.
È stata una bellissima giornata! |
Le "Balze" |
Qualche tempo fa siamo stati alle “Balze”.
All’inizio, appena scesi dal pulmino, la strada era tutta in
discesa e Samuele, la nostra guida, ci diceva:
- Andate piano!
Attenti a non scivolare! -, ma era proprio quello il divertente.
Intanto si vedevano balze spettacolari: una era a punta come un
ago, una sembrava un panettone, una era forma di torta e gli
alberi che erano sopra sembravano le candeline del compleanno.
Le cime più alte formano una linea diritta in orizzontale, era
proprio lì, a quella altezza che milioni di anni fa si trovava
il fondo del lago del Valdarno.
Samuele ci guidava per la strada giusta, non dovevamo perderci.
Ad un certo punto siamo arrivati in un campo e si era circondati
da tantissime “Balze”. Che spettacolo!
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Una meraviglia della natura: il silenzio, la tranquillità, e
soprattutto le Balze.
Sembrava di essere su un altro pianeta.
Abbiamo visto la Grotta del Falco, ma solo da lontano perché era
molto in alto e non ci si poteva arrivare. Una Balza era molto
carina, era a forma di piramide e la nostra guida ci ha
raccontato che qualche anno fa sopra alla punta c’era un grosso
sasso che poi è caduto. In una Balza c’era una buca e qualcuno
l’aveva usata per tenerci dentro degli animali, sopra c’era una
quercia molto vecchia ma non tanto grande.
Sapete perché non è cresciuta? Perché non ha avuto molto
nutrimento.
Scendendo abbiamo visto anche uno stagno e un ruscello che
abbiamo attraversato camminando sui sassi.
Durante il percorso abbiamo raccolto delle piante: il finocchio
selvatico che aveva un buon profumo e la maestra ci ha spiegato
che si può usare in cucina per preparare la porchetta per
esempio; abbiamo trovato dei raperonzoli e anche un equiseto
vicino al ruscello.
Alla fine qualcuno ha detto :
- Dovrei portarci anche il babbo,
la mamma e mia sorella perché sono molto belle.
Noi vi consigliamo di farci una bella passeggiata se non le
avete ancora viste. |
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