Finalmente
insieme |
Quest’anno noi bambini delle classi quarte di Rignano e Troghi abbiamo iniziato l’esperienza di un gemellaggio con la scuola Pestalozzi di Torino.
Prima di incontrarsi ci siamo scambiati lettere, notizie e messaggi per una prima conoscenza... e poi il 22 marzo siamo partiti.
Eravamo felici perché pensavamo ai momenti bellissimi che avremmo passato con i nostri amici. E’stato bello quando per la prima volta abbiamo incontrato i nostri gemelli. Ci sono piaciuti molto i canti sull’amicizia che avevano preparato per noi, ci sentivamo emozionatissimi.
Abbiamo visitato la scuola che ha cento anni, infatti non è modernissima ma è comunque bella. Non ha un giardino ma un grande cortile, dove noi abbiamo giocato con i nostri compagni torinesi.
Un bel momento di amicizia è stato quando abbiamo mangiato e giocato tutti insieme nell'oratorio di Aglié: che divertimento quella partita a pallone!
Quante chiacchiere e che allegria! Con i nostri gemelli siamo andati in giro per Torino, loro ci hanno fatto da piccole guide, da grandi amici e amiche. L’ultimo giorno i bambini di Torino ci hanno preparato una festa con dolci e bevande e dato anche un regalo molto bello.
E’ stata un’esperienza bellissima, non ce la dimenticheremo mai.
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emozioni
di viaggio |
l'incontro |
alla
scoperta di Torino |
non
dimenticherò mai... |
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Emozioni
di viaggio |
La mattina del 22 marzo 2004 quando il babbo mi ha chiamato alle ore 5.30, mi sono alzata subito, non ero per niente assonnata, ma anzi ero molto agitata ed emozionata. Mentre mi vestivo ascoltavo le ultime raccomandazioni dei miei genitori: "Stai attenta. Non ti perdere. Non perdere la roba. Tu lascerai tutto, lo sai che vuol dire tutto? Le mutande, le camiciole, i pantaloni perfino la testa." Invece non ho lasciato niente a Torino tranne che degli amici con i quali ho trascorso una bella settimana.
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Quando siamo arrivati alla stazione di Rignano ero emozionantissima e il cuore mi batteva fortissimo, la mia mamma mi diceva di restare calma ma forse era più emozionata di me. Saliti sul treno quasi quasi non volevo più andare, ma poi ho capito che mi stava cominciando a piacere.
Sul treno non ho dormito per un secondo, quasi quasi non avevo nemmeno la voglia di mettere in bocca il panino però dopo mi è venuta fame e quindi l’ho mangiato. Il cuore mi batteva a mille, ero molto emozionata. Sono partita preoccupatissima ma sono ritornata a casa felice e contenta di aver vissuto una
bell’esperienza e di aver superato la nostalgia di casa.
La settimana prima della partenza per Torino la mamma si è preoccupata molto per l’abbigliamento e mi diceva di continuo: "Sarà freddo? Sarà caldo? Vuoi questo. Vuoi quello?" Poi arrivata l’ultima sera tutti a scrivere le iniziali del nome e del cognome sulle etichette delle borse da viaggio. La mattina seguente io e il babbo in fretta siamo andati alla stazione. Pensavamo di essere in anticipo invece erano tutti lì ad aspettare il treno.
La sera prima di partire io nel mio letto mi facevo un sacco di domande tra me e me, tipo: "Come sarà Torino? Mi mancheranno i genitori? Come sarà il viaggio?" Mi rispondevo così: "Andrà tutto bene. I genitori non mi mancheranno(in verità mi sono mancati
tantissimo). Il viaggio sarà molto bello(ed è stato così)." Insomma non mi riusciva di dormire però alla fine ce l’ho fatta e verso le ore 11:45 mi sono addormentato.
Appena siamo scesi dal treno siamo saliti su un autobus che ci ha portato alla scuola Pestalozzi dove dovevamo incontrare i nostri amici. Ero così emozionato che mi tremavano le gambe, finalmente avrei conosciuto Luca, il mio corrispondente. Siamo entrati nella scuola e abbiamo visto i cartelloni con scritto "Benvenuti toscani" oppure "Ciao amici di penna". Erano moto belli e colorati. Poi abbiamo salito le scale e sul pianerottolo c’erano i bambini che avevano i cartellini con scritto "io cerco..." e il nome del corrispondente; ho trovato subito il mio corrispondente e l’ho abbracciato. Luca era molto simpatico e lo rendevano carino i capelli rossi; tutti insieme siamo andati in una stanza dove i bambini ci hanno cantato due canzoni dedicate all’amicizia e alla gioia di stare insieme. |
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L'incontro |
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Eravamo tutti lì, con i nostri biglietti in mano, in attesa che i nostri amici arrivassero, poi la notizia: è arrivato il pullman! Così siamo andati verso le scale. Non vedevo la mia amica, era diversa dalla foto che mi aveva mandato.
Subito non mi ha dato la mano, poi il giorno dopo le ho chiesto: - Mi dai la mano?-
Lei me l’ha data.
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Il mio amico non c’era proprio, tutti gli altri parlavano con i corrispondenti ad un tratto una maestra ha detto a voce alta: - Chi è il corrispondente di Matteo? - Che felicità, una sorpresa bellissima!
Mi sono emozionata tanto quando dovevamo alzare il cartellino, infatti mi giravo da un’altra parte altrimenti diventavo tutta rossa. Poi quando ha visto il cartellino lei è venuta da me e ci siamo salutate.
Appena sono arrivati il cuore mi batteva fortissimo, poi in cortile mi sono rilassata e finalmente ho iniziato a parlare con Edoardo.
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Alla
scoperta di Torino |
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Torino è considerata una città barocca poiché per due secoli ( XVII e XVIII ) i sovrani di casa Savoia favorirono il rinnovamento della città, prima come capitale di un ducato poi di un regno, modificandone l’aspetto urbano ancora medievale e fortemente legato allo stile architettonico romano.
Nelle due piazze più belle, piazza San Carlo e piazza Castello, si possono ammirare la sobrietà e l’eleganza del barocco torinese. |
Giovedì 25 marzo siamo andati in gita al castello di Aglié. Il castello fu una residenza sabauda, è stato ultimamente restaurato ed è molto bello. Adesso è diventato famoso perché vi è stato girato il film per la televisione "Elisa di Rivombrosa".
Il castello è molto grande. Mi ha colpito la stanza del biliardo, c’erano anche un segnapunti e una rastrelliera per posare le stecche. La sala da ballo era enorme, aveva alle pareti molti disegni, il lampadario di vetro di Murano era azzurro e rosa.
Il teatro, tutto incorniciato d’oro, era piccolino e tutto affrescato, in alto c’era un palco per il re e la regina e una galleria per gli invitati. |
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Il duomo di San Giovanni Battista è una delle rare testimonianze rinascimentali di Torino. Opera di Amedeo di Settignano, voluto dal cardinale Della Rovere nel 1483 e terminato nel 1498, il duomo viene realizzato sul luogo di altre tre chiese più antiche. La facciata con semplicità propone motivi rinascimentali che culminano nella decorazione costituita da bassorilievi dei tre portali di scuola toscana. Il campanile è quattrocentesco, con cella campanaria barocca. Al piano superiore del presbiterio è situata la celebre cappella della Sacra Sindone, purtroppo gravemente compromessa dall’incendio dell’aprile del 1997 e ancora chiusa per restauri. |
Atrium sono due padiglioni in legno situati in piazza Solferino: in uno si raccontano le trasformazioni che sono avvenute a Torino nel 1900, nell’altro la storia dei giochi olimpici invernali. |
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Non
dimenticherò mai... |
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Cara amica, non ti dimenticherò mai, ti voglio bene e spero che l’anno prossimo verrai qui a Firenze per giocare insieme e per vedere gli splendidi monumenti.
Sono stato contento quando parlavamo in classe tua.
Il momento del pranzo mi ricorda l’amicizia perché è al ristorante che ho cominciato a conoscere la mia
gemella.
Quando ho conosciuto la mia gemella ero contento e pure lei, ero felice come se avessi trovato un tesoro. La immaginavo castana e invece era mora e più alta di me.
Mi sono sentita più vicina alla mia gemella quando sono andata con lei alla Porta Palatina. |
Non dimenticherò mai quando giocavamo al campetto
dell’oratorio con i nostri amici torinesi.
Non dimenticherò mai quando sono salita sulla Mole Antonelliana.
Non dimenticheremo mai quando eravamo in camera.
Il momento che non dimenticherò mai è quando abbiamo fatto le foto con i nostri gemelli.
Non mi dimenticherò mai le sere in camera con Mattia e Tommaso.
Mi è piaciuto condividere la bellezza di Torino con il mio
gemello |
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La festa di addio è stata fatta al ristorante, alcune mamme avevano preparato delle torte bellissime.
Poi è venuto il momento di scambiarci i regali, non vedevo l’ora, eravamo veramente felici.
Michele, il mio corrispondente, mi ha regalato un bellissimo portafoto decorato con delle farfalle, io gli ho regalato un portafoto fatto da me con dentro la mia foto. |
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