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Il mio nonno ha cominciato a lavorare molto
presto perché cinquant'anni fa la scuola dell'obbligo terminava
alla quinta elementare e alcuni smettevano alla terza.
Il primo lavoro di mio nonno è stato il lucidatore di pavimenti.
All'età di sedici anni ha iniziato il lavoro in officina: faceva
il saldatore di ringhiere, cabine telefoniche e porte. Questo
lavoro gli è durato fino all'età di cinquantadue anni quando è
andato in pensione. |
Dopo la guerra mia nonna aiutava suo padre a
costruire una fabbrica per motori e pistoni.
Svolgeva i lavori d'ufficio ed ha portato in giro suo padre con
la macchina.
Nel suo tempo libero ha sciato: faceva le gare di sci nella
squadra nazionale tedesca.
La sua specialità era la discesa
libera.
A 24 anni si è sposata, ha fatto la casalinga e ha cresciuto 3
bambine. |
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Il nonno Mauro racconta che, quando lavorava in
ferriera, era molto pericoloso perché il ferro incandescente
usciva improvvisamente dai forni, passando da dei fori e doveva
essere abile e veloce a prendere il ferro caldo con delle pinze
e rimetterlo in un altro tubo dove veniva raffreddato.
Il nonno mi ha fatto vedere anche un cd dove si vede la
lavorazione del ferro. A me è sembrato un lavoro molto faticoso
e triste perché rischiavano la vita per lavorare.
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Il mio nonno materno ha lavorato fino all'anno
scorso come vigile urbano a Salerno, ora è in pensione.
Nei primi anni il suo lavoro si svolgeva principalmente in
strada. All'inizio si occupò di viabilità, dirigeva il traffico
agli incroci privi di semaforo, multava le auto in divieto,
interveniva in caso di incidenti ecc.
Qualche volta era in pattugliamento con l'auto di servizio per
controllare i negozi e le strade.
Successivamente lavorò al mercato generale per controllare
l'igiene.
Dopo ancora è stato autista del sindaco della città. Poi ha
iniziato a lavorare come responsabile nell' ufficio archivio
dove protocollava le pratiche dei vari uffici della polizia
municipale come esposti, reclami, abusi edilizi ecc.
Quando poi è diventato capitano, il suo compito è stato quello
di organizzare il servizio in strada dei vigili. |
Finita la scuola elementare la mia nonna è
andata a imparare a fare la sarta a Incisa e aveva imparato a
fare tutti i lavori fatti a mano: sopraggitto, soppunto e punti
molli e non guadagnava niente.
Dopo due anni è andata a Firenze a lavorare come sarta in Ponte
Vecchio. Lì ha imparato a fare tutti i lavori con la macchina da
cucire e guadagnava 3.000 lire al mese.
Oggi per fortuna abbiamo la nonna che sa usare la macchina da
cucire così ci fa tutti gli orli ai pantaloni! |
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Il mio nonno di lavoro faceva il camionista e
trasportava alimenti: le sardine, le acciughe, il tonno, il
baccalà, il prosciutto, il formaggio e le olive ai negozi di
tutta Italia. Una volta è andato anche in Sicilia ed ha dovuto
prendere il traghetto con sopra il camion. Una volta trovò un
uccellino a terra (era freddo) lo prese e lo mise sul seggiolino
accanto, dopo cinque minuti l'uccellino si riprese e ricominciò
a volare per tutta la cabina del camion. Mio nonno aprì il
finestrino e lo lasciò andare. |
Un nonno racconta
Mi alzavo presto la mattina, verso le sette e
quando era inverno partivo con la macchina, d'estate con il
motorino.
Io e i miei colleghi ci ritrovavamo dentro l'officina
vicino alla stazione di Incisa e veniva suddiviso il lavoro per
tutti.
Di solito andavamo ad aggiustare i guasti lungo la
ferrovia con l'attrezzatura giusta: guanti, elmetto, tuta,
cuffia ed altri attrezzi. Quando non c'era nessun guasto
elettrico si andava lo stesso a controllare: poteva esserci un
pericolo per le rotaie, ad esempio ci poteva cadere qualche
rametto o qualcosa di simile.
Le ore che facevo erano le 7-12.30 e per pranzo tornavo a casa,
poi rientravo alle 14.00 fino alle 17.00.
Quando succedeva all'improvviso che c'era un guasto, si andava a
ripararlo anche se era domenica. |
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I miei nonni materni vivevano in Francia. Quando
si sono sposati dopo la guerra hanno lasciato il loro paese in
campagna per andare a Parigi perché in città si trovava tanto
lavoro. Il mio nonno lavorava in una fabbrica che costruiva le
macchine. Doveva assemblare i pezzi delle macchine. La mia nonna
invece lavorava in una ditta di farmacie e faceva la
magazziniera; doveva preparare tutte le spedizioni che riceveva
dalle farmacie di Parigi.
Questi due lavori erano faticosi perché si doveva stare in piedi
tutto il giorno senza un momento di riposo.
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Il nonno quando aveva 18 anni è andato a
lavorare a Firenze a fare il manovale per diventare muratore.
Quando iniziò portava i mattoni e la calce ai muratori per
costruire le case. Dopo tre anni che faceva il manovale iniziò a
murare. Usava la mestola, il martello, la livella, il mazzuolo,
gli scalpelli, il filo a piombo, le corde, il secchio, il
pennello, la carderella e una mestichina. La prima casa che ha
costruito con altri muratori era in via della Martellina a Bagno
a Ripoli. Negli anni successivi per 20 anni ha costruito altre
case compresa la sua abitazione dove vive tuttora.
Poi, per motivi di salute, ha dovuto fare altri lavori in una
fabbrica tessile e in fornace. |
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Il mio
nonno Vittorio ha fatto tanti lavori prima di andare in
pensione: é stato a cambiare la rena alle piste dei
cavalli, in una fornace a fare i mattoni, il manovale
dei muratori, ad asfaltare le strade, riparazione e
ripulitura dei fusti, saldatore dei motori e a
sessant'anni in pensione. |
La mia nonna Lina,
invece, ha fatto: la magliettaia, la casalinga, custode
alle elementari di Incisa, la cuoca alla mensa del
comune di Incisa (ecco perché cucina meglio della mia
mamma), cuoca all'asilo nido (quando c'ero anch'io) e
poi in pensione.
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