Ogni bambino doveva disegnare delle figure che erano rappresentate su un foglio. Visto che i segni erano tanti, andavano scelti in base a quello che ci interessava.
Dopo aver finito il lavoro bisognava incidere sulla tavoletta il proprio nome in caratteri cuneiformi.
Abbiamo lavorato nell'aula del tempo prolungato dove abbiamo anche fatto seccare le tavolette d'argilla, che erano venute molto bene e sembravano davvero antiche.

Qualche mese dopo abbiamo fatto anche un laboratorio di scrittura egizia, abbiamo lavorato in classe e per alcuni non è stato facile.
Bisognava preparare 10 strisce per ogni bambino, lunghe ciascuna come un banco, cioè 65 cm. Per fare una striscia bisognava prendere un pezzo di scotch di carta lungo come due banchi e piegarlo a metà, attaccando insieme le parti adesive.

Queste strisce andavano messe una accanto all'altra e poi venivano intrecciate con altri pezzi di scotch, in verticale e in orizzontale, creando così degli incroci. In questo modo abbiamo realizzato un foglio nella stessa maniera in cui facevano gli Egizi usando la pianta del papiro.

Dopo, Valentina ci ha scritto delle parole alla lavagna e noi dovevamo tradurle in scrittura geroglifica guardando il foglio con l'alfabeto egizio che lei ci aveva dato. Alcune parole erano: Iside, Osiride, Anubi, Nilo, Egitto, Horus.
Scrivevamo le parole sul nostro "papiro" con le matite a cera, facendo attenzione alla direzione che ci diceva Valentina, perché gli antichi Egizi non scrivevano solo da sinistra a destra, come facciamo noi, ma anche dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra.

Abbiamo anche disegnato un cartiglio come quello dei faraoni e ci abbiamo scritto il nostro nome.

Eravamo fortunati perchè, a differenza degli scribi egizi che quando sbagliavano qualcosa dovevano rifare tutto da capo, noi potevamo cancellare con la gomma.

Anche se è stato un po' difficile, è stato molto emozionante scrivere come gli antichi!

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