Alla
fiera del bestiame di Rignano, sabato 24 settembre c’è stata la
rievocazione della SCARTOCCIATURA e della SGRANATURA del mais, e
della battitura del grano con il correggiato.
Al campo sportivo non c’erano molto bambini perché tanti erano a
prepararsi per la sfilata che si sarebbe svolta la sera.
Quelli che c’erano stati, a scuola, hanno raccontato ai compagni
l’esperienza fatta. |
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Tutti
insieme abbiamo ripercorso le fasi della scartocciatura e della
sgranatura con le pannocchie portate a scuola dalla maestra.
La pannocchia ha una forma allungata ed è ricoperta di foglie.
In cima, dalle foglie esce un pennacchio di fili marroni che
sembrano capelli: quando le bisnonne erano bambine, venivano
usati per fare i capelli alle bambole.
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L’abbiamo scartocciata: le foglie secche scricchiolavano e
diventavano sempre più piccole e più rosa.
La pannocchia è formata da tanti chicchi gialli.
Camilla ci ha detto che alla fiera le pannocchie venivano messe
in cestini apposta per trasportarle alla macchina che le avrebbe
sgranate. |
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Niccolò, Andrea, Giuseppe e Filippo ci hanno fatto vedere come
si sgranava e poi, a turno, l’abbiamo fatto tutti finchè è
rimasto solo il torsolo. Hicham, Alessandro B. e Ginevra B.ci
hanno detto che con il torsolo ci facevano le pipe e con le
foglie ci riempivano i materassi: infatti sono morbide e
elastiche, anche se rumorose. |
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La pannocchia odora di terra, di fieno e di
buono.
Anastasia e Cosimo ci hanno detto che il mais si chiama
“granturco” perché, un tempo, ciò che veniva da lontano era
definito “turco”.
Con i chicchi e le foglie abbiamo fatto dei collages. |
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