Quando
è venuto Walter, un archeologo esperto della civiltà egizia, abbiamo
imparato molte cose su come vivevano gli antichi egiziani.
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Noi non avevamo i pezzi di coccio che usavano a
scuola i bambini e allora abbiamo scritto su della carta gialla,
immaginando che fosse un papiro; abbiamo usato un pennino di canna e
dell’inchiostro. |
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Walter ci ha letto come avveniva
la cerimonia dell’imbalsamazione dei defunti; noi abbiamo
rappresentato il momento della “pesatura dell’anima”e abbiamo
recitato la formula magica per andare in paradiso. |
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Insieme a Walter abbiamo
realizzato delle steli
funerarie. |
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In realtà noi abbiamo scolpito
un materiale molto
leggero
e friabilissimo,
ma nella nostra mente
la stele era fatta di
pietra. |
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Una volta realizzate le steli, che
rappresentavano divinità, uomini circondati da cibi e da cose a
loro care e preziose, venivano messe fuori dalle tombe, perché
gli antichi egizi credevano che, chiunque leggesse quelle steli,
il contenuto da esse rappresentato si materializzasse.
Così
facendo portavano conforto al defunto. |
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Altri compagni hanno realizzato oggetti funebri
tra
cui gli scarabei, animali sacri, vasi canopi, che servivano
per contenere le viscere del morto, e tanti altri oggetti ancora.
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